Terrorismo, espulso un detenuto tunisino. Aveva inneggiato all’attentato di Berlino
Per la Digos e la questura di Vicenza non ci sarebbero dubbi: Marouen Alayete, tunisino di 30 anni, rappresenta un pericolo in quanto potenziale adepto di organizzazioni vicine all’estremismo islamico. Notizia di ieri l’espulsione decretata nei suoi confronti, già resa efficace nelle scorse ore, per il pregiudicato nordafricano autore di una serie di reati nell’Altovicentino a partire dal 2010 fino al suo arresto. A giustificare la misura perentoria, firmata dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, le dichiarazioni esplicite del detenuto: avrebbe inneggiato all’islamismo direttamente dal carcere in occasione dell’attentato di Berlino nei giorni precedenti al Natale del 2016.
L’uomo, che risultava senza fissa dimora nel periodo delle sue scorribande nell’Altovicentino, è stato raggiunto direttamente nella sua cella della casa circondariale Del Papa di S. Pio X, prelevato e accompagnato all’aeroporto di Linate dai poliziotti statali. Poi l’imbarco verso la Tunisia. Lo racconta oggi il Giornale di Vicenza con un ampio servizio, in cui si accenna anche alla presunta volontà del detenuto di compiere atti terroristici nel futuro.
Il tunisino, nel corso della sua permanenza in Italia e nel Vicentino, aveva collezionato reati e conseguenti condanne in serie, e quindi la ribalta della cronaca nera in numerose occasioni. Episodi di rapine, furto d’auto, motorini, biciclette e di denaro, minacce, estorsione, lesioni e percosse avvenuti tra Schio, Malo e Piovene. Una sfilza di precedenti maturati tra il 2010 e il 2015, nonostante la giovane età. Poi, all’interno della struttura penitenziaria, i primi segni di radicalizzazione e l’attività di monitoraggio nei suoi confronti. Fino al compimento dell’indagine a suo carico e la decisione di consegnarli un biglietto di sola andata per la Tunisia.