Apertura straordinaria della ex chiesa palladiana di Santa Maria Nova: visite gratuite col Fai
Sabato 6 e domenica 7 gennaio dalle 10 alle 15 riapre alla cittadinanza l’ex chiesa di Santa Maria Nova a Vicenza.
Il Comune di Vicenza ha deciso infatti di offrire ai vicentini e ai turisti un’anteprima del progetto di valorizzazione dell’edificio, patrimonio pubblico già deposito della Biblioteca Bertoliana, grazie alla delegazione Fai Vicenza e al Fai Giovani Vicenza, i cui volontari accompagneranno i visitatori in piccoli gruppi nella conoscenza di questo bene attribuito all’architetto Andrea Palladio.
La riapertura straordinaria del monumento, voluta proprio nei giorni delle vacanze natalizie dal sindaco Giacomo Possamai e dall’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin, vedrà anche la partecipazione degli alunni del vicino Istituto comprensivo 5 che sabato 6 alle 10 terranno un piccolo concerto, diretti dal professor Massimiliano Varusio.
Le visite sono gratuite e non è prevista prenotazione. È sufficiente presentarsi davanti alla chiesa in contra’ Santa Maria Nova.
L’edificio, che sorge vicino a contrà Mure San Biagio e all’interno delle mura che costeggiano viale Mazzini, è ora completamente sgombra dopo il recente trasferimento delle raccolte archivistiche della Biblioteca Bertoliana nella ex scuola Giuriolo, figura fin dal 1994 nell’elenco dei monumenti palladiani di Vicenza parte del patrimonio Unesco, ma molti vicentini ancora non lo conoscono.
Realizzata sul finire del XVI secolo su un progetto attribuito ad Andrea Palladio, la chiesa a pianta rettangolare a navata unica era annessa al convento delle Agostiniane di Porta Nuova: uno scrigno di tesori anche pittorici, con tele dei Maganza, di Francesco Maffei, Giulio Carpioni, Palma il Giovane, poi dispersi per il Veneto in seguito alla sua sconsacrazione, avvenuta per effetto dei decreti napoleonici di soppressione degli ordini religiosi ai primi dell’Ottocento. Da allora venne destinata a svariati usi: prima a caserma, quindi a magazzino e, in tempi più recenti (dal 2007 al 2023), a deposito di una parte del materiale archivistico della Biblioteca Bertoliana.