Assassinio di Tommaso Lotto in Brasile: 90 anni complessivi alla banda di rapinatori

Da sinistra in alto: l'auto del consulente vicentino, Tommaso Lotto e sotto una veduta della via dove è avvenuta la violenta rapina

E’ stata emessa nei giorni scorsi in Brasile la sentenza di condanna alla banda ritenuta responsabili dell’omicidio, il 21 luglio 2012 a San Paolo, del vicentino Tommaso Lotto: complessivamente la pena ammonta a 90 anni di carcere. Si tratta di quattro persone, che erano imputate a vario titolo per i reati di rapina, omicidio e ricettazione.

Tommaso Lotto lavorava come consulente in uno studio legale spagnolo e all’epoca dei fatti aveva 27 anni: morì nel corso di una sparatoria nel tentativo di rubargli un orologio Rolex, mentre era fermo in auto a un semaforo della grande città carioca, all’angolo tra Avenida Nove de Julho e San Gabriele. Con lui quel giorno c’era un amico spagnolo che, quando due malviventi accostarono l’Honda Civic guidata da Lotto, era riuscito a scappare, inseguito da uno dei due banditi armato. Lui riuscì a salvarsi, mentre Lotto, nel tentativo di fuggire, fu colpito alla schiena, morendo poco dopo in ospedale.

Le indagini, seguite in questa ultima fase in Brasile e da Vicenza dal pubblico ministero Hans Roderich Blattner, hanno permesso di identificare la banda – formata da cinque persone – specializzata nel furto di orologi di lusso. L’indagine fu riaperta grazie proprio a un’intuizione della Procura vicentina, che affidò a un consulente esperto di ingegneria dell’informazione l’identificazione informatica, con un complicato algoritmo, della targa dei malviventi, consentendo di giungere nell’aprile scorso all’arresto di quattro complici.

I condannati sono: José Alessandro de Almeida Rodrigues (alias “Zoio de Gato”), ritenuto l’autore materiale, condannato a 29 anni, 3 mesi e 5 giorni di reclusione; Ismael de Oliveira Munhos (alias “Pateco”), condannato a 21 anni e 9 mesi di reclusione; Paulo Pinheiro da Silva (alias “Baia”), condannato a 25 anni e 1 mese di reclusione; infine, Alexandre dos Santos Ezique (alias “Madona”), condannato a 29 anni e 3 mesi di reclusione. Un quinto complice, Marcone De Melo Bezerra, è morto nel frattempo in carcere.
Il Tribunale di San Paolo ha nei fatti confermato nelle sue motivazioni l’impianto accusatorio frutto di articolate indagini svolte in parallelo dalla Procura di San Paolo e dalla Procura di Vicenza, con un costante collegamento investigativo attraverso l’Interpol e le autorità consolari.