Attacco alla sede provinciale del Partito Democratico. Forse lanciata una molotov
Sassi e probabilmente una bottiglia molotov contro la sede provinciale del Partito Democratico a Vicenza. Bruciata in parte anche una bandiera tricolore. E’ accadutotra sabato e domenica, in via dell’Oreficeria, zona Fiera del capoluogo berico. Ad annunciarlo dal proprio profilo Facebook è l’attuale segretario vicentino dello schieramento di sinistra ed ex sindaco di Nove, Chiara Luisetto, che ha postato alcune immagini dei danni subiti, tra cui un vetro infranto, insieme a un duro messaggio di reazione all’attacco subito avrebbe una firma – “uno dei tanti italiani” – secondo la testimonianza della giovane rappresentante del Pd (36 anni). “Vigliaccamente colpiti” si legge nello sfogo postato nel corso della nottata. Annunciata la denuncia contro ignoti.
In attesa delle indagini, messaggi di sdegno e insieme di solidarietà si sono moltiplicati alla notizia dell’assalto a un edificio che simbolicamente rappresenta il “cuore” del Partito Democratico vicentino. “E’ come quando cercano di entrarti in casa – così apre il sui messaggio pubblico Chiara Luisetto -. La sede provinciale è un po’ una casa politica, un posto dove si discute, ci si confronta, anche con decisione, dove festeggiamo le vittorie e condividiamo le sconfitte. E’ soprattutto un posto che sa di comunità, ed è questa che oggi è stata vigliaccamente colpita”. All’interno dello stabile, quando il lancio si presume di sassi e del rudimentale ordigno esplosivo è stato concretizzato, non ci sarebbe stato nessuno. Pochi centimetri più in là e la molotov avrebbe potuto provocare un incendio nei locali.
Non manca un pizzico di ironia nella prosecuzione del pensiero della segretaria provinciale. “Siamo democratici, ce l’abbiamo nel nome, nei pensieri e nello stomaco (qualche gastrite non ci manca). Siamo aperti e solidali, lo abbiamo dimostrato raccogliendo oltre 12.500 euro in poche settimane e donando 3.700 dispositivi di protezione alle realtà socio-sanitarie vicentine. Siamo una comunità che davanti alle minacce, si rafforza, si compatta, continua a coltivare ciò in cui crede. Per cui questi vetri rotti, molotov lanciata, bandiera dell’Italia in parte bruciata e la minaccia di nuovi attacchi indiscriminati hanno il solo effetto di farci agire con ancora più determinazione, amore per il nostro territorio, passione”.
Infine, il dito puntato sull’artefice del gesto. “Firmarsi come ‘uno dei tanti italiani’ fa schifo, perché gli Italiani hanno coraggio e dignità e non si nascondono dietro a sassaiole e lanci di molotov. Per cui no, vigliacco, non sei uno dei tanti italiani“.