Azienda meccanica aggira l’erario: indebita compensazione. Mezzo milione “congelato”
La guardia di Finanza di Vicenza ha sequestrato dal conto corrente di una ditta meccanica vicentina 488 mila euro, in seguito alle indagini risalenti a dinamiche illecite messe in atto nell’anno 2015. Un’operazione avvenuta in base agli indizi raccolti in merito al reato di “indebita compensazione” che le Fiamme Gialle accollano a una holding che riunisce più aziende meccaniche. In sintesi, si sarebbe certificata la compravendita fittizia e anche il successivo collaudo di un’alesatrice fresatrice industriale, del valore commerciale di quasi mezzo milione di euro. Il tutto al fine di accedere a benefici – scontri sull’imponibile Iva – sanciti nel “Decreto Competitività” in vigore nel 2014.
Secondo i finanzieri vicentini l’operazione non fu veritiera, in altre parole l’investimento in nuovi strumenti meccanici di lavorazione sarebbe stato architettato attraverso “un meccanismo di falsificazione documentale posto in essere dalla suddetta holding”. Si sospetta quindi un‘evasione di quasi mezzo milione di euro, almeno secondo la dettagliata ricostruzione degli investigatori che hanno setacciato conti e documenti relativi alla dichiarazione dei redditi dell’anno 2015.
Disposto il sequestro preventivo per l’importo sopra indicato, pari all’Iva indebitamente
compensata. Allo stato attuale l’ingente somma rimane “congelata”, ma potrebbe nei prossimi mesi trasformarsi in confisca e andare a confluire nelle casse statali, risarcendo il dovuto debito – non più credito illecitamente ottenuto – nei confronti della collettività. La denominazione dell’azienda artefice del presunto raggiro non è stata resa nota.