Badante killer, parla la testimone di nozze ed ex socia: “Una truffatrice e una bugiarda”
Non ha rapporti con Paola Pettinà da ormai 12 anni, ma Alessandra Picco, residente a Vicenza, un’idea ben chiara su quella che oggi tutti conoscono come la badante killer, se l’era già fatta e non lascia spazio a dubbio alcuno: una bugiarda senza scrupoli oltre che un’affabulatrice navigata. Capace di truffare anche le persone a cui aveva giurato eterna amicizia.
Non si aspettava che sarebbe arrivata persino ad uccidere, ma che in lei esistesse una cattiveria tale da raggirare senza il minimo pentimento anche le persone più care, purtroppo era cosa assodata: “L’amicizia è nata per tramite del compagno dell’epoca – racconta Alessandra – al punto che lei ha fatto da testimone al mio matrimonio ed io al suo. Al tempo Paola aveva una profumeria e cercava qualcuno con cui portarla avanti: così, dopo che mi aveva convinta della cosa, dietro la promessa di vari investimenti e migliorie, mi sono fidata di anticiparle alcune somme che peraltro mi spiegava sarebbero servite anche per liquidare l’ex socio. Di fatto il tempo passava, ma non si concretizzava alcunché: finché dopo migliaia di euro versati e nulla in mano, ho aperto gli occhi denunciandola”.
Non una cosa automatica perché, nonostante tutto, Alessandra continuava a dare credito alle rassicurazioni dell’ex amica tanto da perdere un lavoro a tempo indeterminato nel miraggio di una società che invece non ha mai visto la luce. Tutto stando alle parole persuasive di Paola, ormai una di famiglia, sino all’ultimo calata nella parte della persona fidata e gentile: “Solo dopo il colloquio con un legale – si rammarica Alessandra – ho realizzato la truffa. Una doccia gelata se penso al rapporto che avevamo. Voglio rifare l’album del matrimonio e non vedere più la sua faccia”. Considerazioni che non si discostano di molto dal pensiero di molti che negli ultimi giorni, per varie vicissitudini, hanno intrecciato il loro cammino con quello della badante assassina. Alcuni, come Alessandra, parlano anche per liberarsi di un peso, altri preferiscono il silenzio, mascherando il dolore di tanta falsità. Increduli che si possa essere tanto infidi. Ancor di più che si possa arrivare ad uccidere.
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