Badante “mostro”, almeno altre 4 morti sospette. Al vaglio il ruolo di farmacisti “complici”
Si allargano le indagini attorno alla posizione di Paola Pettinà, l’ex commessa 46enne domiciliata a Sandrigo ma originaria di Bolzano Vicentino accusata, sinora, della morte di un’anziana e del tentativo di omicidio di almeno altre quattro persone nell’est vicentino. Ma sarebbero altrettanti i decessi “sospetti” sui quali si stanno concentrando le attività degli inquirenti.
E’ un caso che sta sconquassando l’opinione pubblica nazionale quello della badante che nel corso degli anni – dal 2022 in avanti – si sarebbe offerta come assistente domiciliare di persone anziane, millantando una carriera da operatrice sociosanitaria in piena regola. Il copione, secondo quanto si apprende in un quadro a tinte fosche che va aggiornandosi di ora in ora, sarebbe stato sempre quello: ottime referenze, parlantina facile e persuasiva, la fiducia di anziani e familiari a quel punto convinti di aver affidato genitori spesso ultraottantenni nelle mani esperte della Pettinà, fino al tracollo: un progressivo – e inizialmente inspiegabile – peggioramento delle condizione di salute degli assistiti, intossicati da massicce dosi di benzodiazepine.
Il movente. Molteplici le accuse in capo alla badante killer: rapina, spaccio, auto riciclaggio e appunto omicidio: situazioni che andranno comunque circoscritte e che – emerge dall’indagine – almeno per quanto riguarda la rapina, non costituirebbero il movente di tanta efferatezza. Solo in un caso infatti, è già stata accertata la sottrazione di beni personali di proprietà della vittima: non è quindi escluso, nel mentre si attende una pronuncia da parte dell’imputata – che intanto si è avvalsa della facoltà di non rispondere – che le motivazioni siano altre. Ammesso che tanta crudeltà possa averne.
Il ruolo delle farmacie. Altrettanto grave il ruolo di alcuni farmacisti vicentini dai quali Paola Pettinà, nel corso di ripetuti accessi, avrebbe ottenuto ingenti dosi di potenti psicofarmaci con i quali avrebbe stordito e poi tentato di uccidere – talvolta riuscendoci – le sfortunate vittime: almeno 272 le dosi di Xanax accertate dai Carabinieri dopo aver setacciato alcune farmacie della provincia. Chi fornisse le ricette – ammessa e non concessa l’autenticità – o come mai i farmacisti avessero rilasciato quantomeno con “eccessiva leggerezza” farmaci così pesanti in dosi oggettivamente sproporzionate, al momento risulterebbe pico chiaro. Più che possibile, invece, che gli stessi rischino l’accusa per spaccio.
Altri casi: difficile ma non escluso. Che possano esserci altri casi, oltre ai già citati, per i quali Paola Pettinà possa essere chiamata a rispondere, è difficile ma non impossibile. Considerazioni, anche queste, che sintetizzano i dubbi degli inquirenti, tutt’altro che dissipati nonostante pare la donna fosse monitorata da tempo: fattispecie che mitigherebbe ma non annullerebbe del tutto il rischio che, nei periodi precedenti, la stessa possa aver agito a danno di altri. Altre vittime appunto che, in caso di morte, potrebbero comunque fornire elementi inconfutabili, a patto non si sia scelta la cremazione.
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