Bonavina (Ulss 8): “Nessun allarme influenza, ma rimane fondamentale la prevenzione”
Nessun allarme sanitario specifico, all’ospedale di Vicenza, per la recrudescenza di gravi sindromi influenzali. Lo dichiara la direttrice generale dell’Ulss 8 Berica, Maria Giuseppina Bonavina in una nota, con particolare riferimento ai due decessi temporalmente ravvicinati avvenuti all’ospedale San Bortolo, dovuti a complicanze del virus influenzale.
“È naturale che due decessi ‘per influenza’ così vicini possano destare una certa attenzione – sottolinea Bonavina – ma non è il caso di cedere agli allarmismi, perché sul piano epidemiologico non vi è nessun elemento che evidenzi un quadro di maggiore rischio rispetto agli anni precedenti. Ogni anno, all’avvio della campagna di vaccinazione antinfluenzale, ricordiamo come per una fascia di popolazione a rischio il contagio possa portare a severe complicazioni, anche alla morte nel caso di quadri clinici già compromessi. I dati sui decessi annuali a seguito di influenza sono ben noti, ma una maggiore o minore criticità rispetto al passato può essere valutata solo al termine del periodo di diffusione del virus, mettendo a confronto i dati complessivi. Nell’Ulss 8 Berica non registriamo un numero di decessi o di ricoveri statisticamente superiore rispetto al passato”.
Semmai, sottolinea l’Ulss 8, l’attenzione sull’andamento dell’influenza stagionale fornisce l’occasione per ribadire l’importanza della vaccinazione, ritenuto il più efficace strumento di prevenzione: “Invitiamo quanti non avessero già effettuato la vaccinazione, soprattutto tra gli over 60 e le categorie a rischio per patologia, a farla quanto prima: l’influenza ci accompagnerà ancora per almeno due mesi e vi è dunque ancora tutto il tempo per proteggersi”, conclude la dottoressa Bonavina.
Domani il bollettino regionale
Verrà diffuso domani il nuovo rapporto sull’andamento dell’influenza in Veneto. “Per ora – precisano i tecnici della Direzione regionale Prevenzione – l’andamento risulta statisticamente sovrapponibile alle stagioni influenzali pre pandemiche. I dati finora disponibili non indicano situazioni di eccezionalità rispetto al passato. Ad esempio, a fronte dei tre decessi sinora registrati in questa stagione 2023-2024, la stagione con la mortalità più bassa è stata quella del 2010 con 17 decessi, quella con il maggior numero di morti è stata il 2019 con 61”. Per una corretta interpretazione del dato bisogna considerare che la mortalità può essere valutata solo a conclusione della stagione di circolazione del virus: allo stato attuale quella che viene riscontrata è legata ai pazienti con sindrome respiratorie acute gravi”.