Allevatore schiacciato contro il recinto da un toro “alla carica”. D’urgenza al San Bortolo
Le preoccupazioni di medici e familiari si sarebbero attenuate dopo la nottata trascorsa in rianimazione, ma rimane ancora ricoverato in condizioni serie e in prognosi riservata l’allevatore di Caldogno è sfuggito per un soffio alle “ire” di uno dei suoi tori d’allevamento. L’episodio da cronaca locale si è verificato nel tardo pomeriggio di ieri nelle campagne che delimitano i territori tra le frazioni di Cresole e Rettorgole. Vittima della furia dell’animale un 61enne, che salvo complicazioni potrà raccontare di averla scampata bella in futuro.
Va subito specificato che l’uomo, titolare di un’azienda agricola del posto, non è stato incornato dall’animale – altrimenti le sue condizioni di salute non lascerebbero trasparire un così cauto ottimismo – ma sarebbe stato spinto con veemenza e senza possibilità di opporsi contro una palizzata, rimanendo schiacciato dalla mole del toro.
La “carica” del corpulento animale d’allevamento sarebbe stata causata dalla presenza del 61enne all’interno del box dove si riposa il massiccio bovino, impegnato per le quotidiane pulizie dagli escrementi. Erano circa le 18 di ieri, quando M.T. è stato sorpreso e travolto dal toro nella struttura di ricovero per animali che si erge sul suo terreno di via Summano. Probabilmente vistosi minacciato, il toro spinto dall’istinto avrebbe reagito con violenza, forse senza aver riconosciuto il suo padrone in quel momento e considerandolo quindi una sorta di invasore. Assalendolo e rischiando di ucciderlo in un attimo di furia cieca.
Decisivo l’intervento di una sorella, presente a pochi metri di distanza, abile a mettere in sicurezza il familiare liberandolo dalla stretta e a rinchiudere il toro in luogo sicuro, dando via libera ai soccorsi partiti dal San Bortolo di Vicenza verso Caldogno. Usciti dalla sede di Vicenza e poi rientrati meno di mezz’ora in codice rosso di massima gravità. Un’intervento di certo non agevole e fuori dall’ordinario per gli operatori del Suem, viste le pericolose quanto incognite conseguenze a cui poteva andare incontro la vittima dello schiacciamento: al torace e alla parte superiore dell’addome. I soccorritori del Suem che hanno agito con estrema delicatezza e prudenza, per poi far rientro a sirene accese verso il polo medico del capoluogo.
Salvo complicazioni, M.T. potrà riprendersi gradualmente e smaltire il grosso spavento nei prossimi giorni, facendo ritorno a Caldogno e alle sue attività quotidiane. Anche se ci vorrà qualche giorno di pazienza con ogni probabilità, prima di far rientro. Ai tecnici dello Spisal dell’Ulss 8 Berica, giunti sul posto già nella serata di ieri, è stato affidato il compito di verificare se si sia trattato di un evento da classificare come accidentale o se vi siano state delle lacune gravi in termini di misure di sicurezza, in collaborazione con i carabinieri della tenenza di Dueville.