Gli Alpini e la sua grande famiglia piangono Andrea. “Nel suo cuore la musica e le Penne Nere”
Un talento per la musica, una passione per gli Alpini. Si è spento dopo quasi due anni di lotta serrata contro un male grave e subdolo Andrea Diodà, e stamattina ci sarà proprio la sua fanfara a suonare per lui nel giorno triste dell’addio. Residente a Caldogno, 55 anni, è mancato nei giorni scorsi dopo aver combattuto, fino a posare lo zaino d’Alpino, carico di vita e speranza che ha sempre portato con lui nell’ultimo tratto in salita del suo cammino terreno.
Stamattina alle 9.30 il funerale nella chiesa parrocchiale locale, con un paese in lutto per il saluto prematuro ad Andrea. Insieme agli amici delle Penne Nere aveva seguito con gioia la recente Adunata Nazionale a Vicenza, nonostante la malattia. Ha fatto parte inoltre a lungo di un gruppo speciale, la Fanfara “Note Alpine-Riviera Berica”, sempre con il suo inseparabile tamburo rullante.
La musica non finisce all’ultima nota, continua anche nel silenzio. Con questa frase di forte impatto emotivo, pronunciata dal compianto compositore e pianista Ezio Bosso, gli affetti più cari di Andrea hanno annunciato il suo prematuro addio, nell’epigrafe pubblicata ieri a Caldogno e che contiene anche due sue belle immagini: una delle quali lo ritrae, felice e spensierato, intento a suonare il suo strumento-amico. Torneremo a suonare ancora insieme, questa è la promessa lasciata dai colleghi di fanfara nel posto in suo omaggio.
Componente di una famiglia numerosa, il 55enne calidonense all’indomani del decesso viene ricordato da decine di amici, colleghi di lavoro, parenti e persone conosciute con le quali condivideva le sue passioni, attraverso messaggi lasciati come tributo alla memoria sui social media. Ad accompagnarlo stamattina, oltre alle note suonate per lui nel corso della cerimonia, la mamma Luciana, la figlia Erika e i quattro fratelli con gli altri affetti più vicini nel lutto. Eventuali offerte vanno devolute alla Lilt, Lega italiana contro i tumori.