I carabinieri vanno ad arrestare un pregiudicato e in casa trovano anche 350 grammi di cocaina
Nonostante la misura cautelare, non aveva perso il vizio del crimine, tanto che quando sono andati per arrestarlo, è scappato e in casa gli hanno trovato pure 350 grammi di cocaina. Questa infatti la ricostruzione dei fatti, accaduti a Caldogno il pomeriggio dello scorso 27 ottobre e che hanno per protagonista un 39enne di origini albanesi, domiciliato proprio a Caldogno. L’uomo è stato tratto in arresto dai carabinieri della tenenza di Dueville.
L’uomo era infatti destinatario di un provvedimento di revoca della sospensione dell’esecuzione della pena, a firma del Procuratore Della Repubblica: in sostanza, non poteva più beneficiare della sospensione condizionale della pena (vincolata al fatto di non commettere altri reati o alla violazione degli obblighi imposti dal giudice) e doveva quindi essere arrestato per finire in carcere.
I militari dell’Arma si sono così recati al suo domicilio ma il 39enne per evitare la cattura è scappato, nascondendosi (con addosso solo i pantaloni) fra le siepi del giardino sul retro dell’abitazione. Questo non ha impedito il suo arresto, ma durante le concitate operazioni di cattura, i carabinieri hanno anche diretto la loro attenzione verso gli altri occupanti del domicilio, scoprendo la convivente dell’uomo mentre tentava di nascondere sotto il materasso un vaso contenete 8 sassi di cocaina, avvolti in pellicola trasparente, per un peso complessivo considerevole: ben 350 grammi di droga.
Il pregiudicato 39enne è stato così arrestato anche per detenzione ai fini di spaccio della sostanza stupefacente (sequestrata), che l’uomo ha rivendicato come di sua esclusiva proprietà. Dopo le operazioni di rito l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Vicenza, dove è chiamato a scontare la pena di due anni e due mesi, oltre a dover pagare la somma di euro 5.200 a titolo di multa.
Nella mattinata del 29 ottobre l’imputato è quindi comparso davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza, che ha convalidato l’arresto: rimarrà in carcere a disposizione della competente Autorità Giudiziaria in attesa di processo.
La sua compagna invece è stata denunciata in stato di libertà e dovrà rispondere dell’accusa di favoreggiamento. Per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna