Marijuana dall’Andalusia al Veneto: 18 arresti, anche un giovane vicentino
18 arresti, 41 persone indagate, un milione di euro sequestrati, 21 perquisizioni: sono questi i risultati di una complessa operazione dei carabinieri di Venezia che ha coinvolto tre Stati e che ha messo fine a un traffico internazionale di droga messo in atto da una banda di italiani, romeni, ucraini e albanesi. Fra le persone ai domiciliari, anche un 21enne di Caldogno.
Il blitz è scattato all’alba di ieri nelle province di Venezia, Padova, Treviso e Vicenza, nonché in Spagna e in Austria, a conclusione dell’indagine a cui è stato dato il nome “Indoor” e che è stata realizzata dai carabinieri del nucleo investigativo di Venezia (coordinati dal tenente colonnello Emanuele Spiller, comandante del reparto operativo e in passato comandante della compagnia di Vicenza), con il supporto dei diversi comandi provinciali delle polizie spagnola e austriaca.
Nel dettaglio. il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Venezia, in accoglimento della richiesta della procura lagunare, ha emesso, per il reato di “traffico di sostanze stupefacenti in concorso”, tre misure cautelari in carcere, nove ai domiciliari e sei obblighi di dimora con presentazione alla polizia giudiziaria. Sono nove i soggetti italiani coinvolti (compreso il vicentino Nicolas Ippino, 21 anni, di Caldogno, agli arresti domiciliari), sei i romeni, due gli albanesi e un un ucraino. Il sequestro preventivo, ai fini della confisca per equivalente, ha riguardato beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa un milione di euro.
Il traffico di droga dal Sud della Spagna. L’attività investigativa è stata condotta tra l’aprile 2017 e l’aprile 2018, consentendo di acquisire concreti elementi indiziari su un gruppo criminale ben strutturato dedito all’importazione dalla Spagna di ingenti quantitativi di marijuana e hashish, per un volume complessivo stimato di oltre 200 chilogrammi, poi smerciati nell’hinterland veneziano, nonché nelle province di Padova, Vicenza e Treviso, anche in prossimità di istituti scolastici.
L’indagine in particolare nasce a seguito di alcuni sequestri di marijuana effettuati, anche nei pressi di scuole e a favore di minori, da parte della polizia locale e dei carabinieri di Mira. Gli approfondimenti investigativi coordinati da Giorgio Gava, sostituto procuratore di Venezia, hanno consentito di risalire la filiera di spaccio, individuando due canali di rifornimento dello stupefacente (in particolar modo marijuana) proveniente dalla Spagna, dove veniva prodotta all’interno di serre, con luce artificiale, nascoste all’interno di capannoni industriali. La droga, con un principio attivo molto elevato, andava a ruba fra i consumatori, tanto da farla prediligere a quella albanese.
In particolare le forniture giungevano in Italia, e in particolare nella provincia padovana, dall’Andalusia e in particolare da Almeria e Malaga, con modalità diverse: dalla prima città con corrieri che utilizzavano i bus di linea e che occultando la droga all’interno dei bagagli e da Malaga con corrieri che, partiti dalla Germania, viaggiavano con auto di lusso all’interno delle quali la droga veniva nascosta in doppi fondi creati appositamente.
I carabinieri hanno anche intercettate alcune forniture con l’arresto in flagranza di reato di otto persone e il sequestro di oltre 40 chili di droga, di un’autovettura Mercedes classe S con targa tedesca e di denaro contante.
La coppia romena grossista della droga nel veneziano. Il decreto di sequestro preventivo per equivalente ai fini della confisca ha riguardato una casa a Santa Maria di Sala, nel veneziano, di proprietà di due coniugi romeni ritenuti responsabili del traffico all’ingrosso di marijuana nella provincia veneziana e già tratti in arresto in flagranza di reato per il possesso di cinque chili e mezzo della medesima sostanza.
Durante l’attività svolta, è stato infine arrestato un altro romeno, su mandato di arresto europeo, a seguito di un’attività d’indagine svolta dalla Questura di Brescia: l’uomo si trovava con uno degli arrestati in un’abitazione in Austria e, a seguito della perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso anche di un chilogrammo di marijuana.