Avvicina l’ex moglie già maltrattata, scatta il “Codice rosso”: 45enne finisce in carcere
Nonostante l’ordine del Tribunale di Vicenza di non avvicinarsi alla moglie e ai due figli minori, che di recente nei giorni vicini al Natale aveva terrorizzato in casa minacciandoli con dei coltelli, un 45enne di Caldogno ha voluto trasgredire l’ordinanza incappando nell’arresto immediato operato dai carabinieri della tenenza di Dueville.
E’ accaduto alcuni giorni fa, lunedì scorso in data 10 gennaio, ma solo a distanza di una settimana la Procura ha autorizzato la diffusione della notizia, dopo la prima applicazione della procedura d’urgenza del “Codice rosso” e il successivo arresto in flagranza di reato, avvenuto proprio nell’abitazione che i coniugi condividevano.
L’uomo, vicentino, si trova ora in carcere, colpevole di aver infranto l’ordinanza del giudice che gli imponeva un ordine restrittivo perentorio. Su di lui inoltre pende la denuncia per una serie di maltrattamenti in famiglia culminati con un grave episodio dello scorso 26 dicembre, quando l’uomo nato nel 1976, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’Arma, avrebbe lanciato dei contro l’ex compagna e una figlia ancora minorenne.
Rimane da evidenziare come lo stesso soggetto, in seguito a questo fatto di cronaca, era stato ricoverato nel reparto di psichiatria del dell’ospedale di Vicenza per approfondimenti, fino alla successive dimissioni. A partire dalle quali in più occasioni, nei giorni seguenti, aveva tentato di accedere all’abitazione disubbidendo al divieto imposto dalla Procura berica e venendo intercettato dagli stessi carabinieri intervenuti più volte. Mentre era allo studio un’ordinanza con divieto assoluto di avvicinamento, la situazione sempre più tesa ha fatto scattare l’applicazione delle misure contenute nelle nuove normative a tutela delle donne e di soggetti minori,
La vicenda, insomma, ha assunto i contorni della vera e propria persecuzione nei confronti della donna, impaurita e in stato d’ansia quotidiano. Fino all’intervento risolutivo della pattuglia inviata da Dueville, che almeno per qualche tempo permetterà a madre e figli di “dormire sonno tranquilli” almeno finchè il 45enne rimarrà sotto custodia in una cella del carcere di Vicenza, vista la conclamata pericolosità sociale di cui gli stessi carabinieri sono stati testimoni diretti, su cui ha fatto leva la decisione di far scattare le manette ai polsi del pregiudicato.