Caro energia, sul piatto oltre 20 miliardi. Rebecca: “Questo decreto già non basta”
Il Governo si è impegnato con una importante manovra che ha visto sul piatto oltre 20 miliardi di euro per sopperire al caro energia. Ai 16 miliardi messi a disposizione di famiglie e imprese per “alleggerire” le bollette, vanno aggiunti 4,4 miliardi nella manovra pubblicata oggi in Gazzetta ufficiale per la riduzione dei costi del carburante. Risorse importanti in un periodo in cui le difficoltà aumentano sia nel sociale che nel mondo d’impresa.
A riguardo interviene Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza: “Va dato atto al Governo di avere messo sul piatto, per la questione energia, risorse importanti: 16 miliardi prima e 4,4 ora. Ma se la situazione di tensione sulle materie prime energetiche rimane questa bisognerà intervenire di nuovo e presto, perché questo decreto già oggi non sembra in grado contrastare i riflessi che il caro energia ha su tutte le imprese”.
Allo Sportello Energia dell’associazione dedicato proprio a queste tematiche, stanno analizzando in queste ore il provvedimento, sul quale però c’è già un primo giudizio solo parzialmente positivo: “Il Decreto ha risposto alle richieste di Confcommercio nazionale di inserire nelle agevolazioni anche le imprese che generalmente non vengono considerate ‘energivore’ e ‘gasivore’, ma che comunque stanno subendo i contraccolpi del forte incremento dei prezzi. Però a fronte di bollette di gas ed energia raddoppiate o triplicate, l’intervento risulta limitato e da rafforzare, sia per quanto riguarda la percentuale di credito d’imposta che per la sua decorrenza e la sua durata. E pure la platea degli aventi diritto va ampliata – evidenzia il presidente di Confcommercio Vicenza -, perché aver previsto le agevolazioni solo alle imprese con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kw rischia di lasciare fuori più di qualche attività commerciale o pubblico esercizio, in particolare di piccole dimensioni”.
Un provvedimento utile, almeno per le imprese in questo momento a corto di liquidità, è la rateizzazione delle bollette, ma anche qui il Decreto ha riservato una sorpresa poco positiva: “è in questo momento che c’è bisogno di pagare a rate, perché è ora che si deve far fronte ai picchi più alti sui costi, legati anche al periodo invernale – è la posizione del presidente Rebecca -: riferirsi ai consumi di maggio e giugno significa spostare troppo in là questa agevolazione e per alcuni potrebbe già essere troppo tardi”.
Anche sulle accise di benzina e gasolio per Confcommercio Vicenza si doveva fare di più: “a prescindere dagli importi delle riduzioni, la misura appare, infatti, troppo limitata nel tempo. Il Decreto ha poi introdotto una procedura per la rilevazione delle giacenze, all’inizio ed alla fine del periodo di vigenza delle riduzioni d’accisa, che potrebbe precedere un provvedimento in materia di liquidazione ai grossisti e ai gestori del differenziale dovuto. Intanto, però, cosa non di poco conto, gli operatori sono chiamati a sostenere finanziariamente questi anticipi”.
Infine per l’Associazione risultano “non pervenute” delle misure essenziali se si vuole affrontare con più forza questa emergenza e che Confcommercio nazionale ha fin da subito posto sul tavolo del Governo: l’introduzione del prezzo amministrato del gas, la riforma della fiscalità del settore, la riduzione dell’iva sull’energia elettrica e l’azzeramento dell’imposta erariale sull’energia elettrica. “La prossima discussione del Def, il Documento di programmazione Economica Finanziaria, dovrà prendere in esame anche queste soluzioni – conclude il presidente Rebecca – con una visione, si spera, più strutturale e non solo emergenziale”.