Circondato e malmenato da ignoti. La versione di un 23enne (espulso) è sotto verifica
Colpito a “sediate” in faccia, al fine di sottrargli la custodia degli occhiali, da tre ignoti che lo avevano accerchiato nella notte tra sabato e domenica nei pressi del parco di via Durando, nella prima periferia di Vicenza.
L’unica certezza ad oggi sono le ferite al volto riportate da un ragazzo sudamericano di 23 anni, per il quale sono intervenuti i carabinieri e i sanitari del Suem in suo soccorso, dopo quella che parrebbe un’aggressione a scopo di rapina.
La versione raccontata dalla giovane vittima è al vaglio dei militari dell’Arma di Vicenza, in particolare la sezione Radiomobile intervenuta all’una e venti di domenica notte. Il ragazzo, di origini peruviane e domiciliato in città, era sin da subito restio a parlare con le forze dell’ordine di quanto avvenuto e inoltra aveva rifiutato le cure del personale medico. E’ stato poi scoperto, in seguito al controllo sulla sua identità, che si trattava di un giovane in posizione irregolare sul suolo italiano.
Il presunto tentativo di rapina risaliva a qualche ora prima, vale a dire alle 22.30, con il classe 98 originario del Perù a venire sorpreso da tre soggetti dichiarati come sconosciuti dalla vittima. Dopo essere stato accerchiato e strattonato più volta, è scattata la violenza vera e proprio con più colpi sferrati attraverso una sedia di plastica in possesso di uno dei malviventi. Una modalità di aggressione alquanto bizzarra, con obiettivo una custodia di occhiali di valore risibile, che ha suscitato la necessità di riscontri certi.
Il 23enne avrebbe reagito ai tre, facendoli fuggire. Nonostante degli ematomi al volto ben visibili e dolori diffusi, egli ha rifiutati l’intervento sul posto di personale sanitario. In attesa di riscontri sulla veridicità della versione portata il 23enne è stato denunciato come atto dovuto per soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Avrebbe già dovuto lasciare l’Italia tre mesi fa, dopo un ordine di espulsione del questore di Vicenza. Il primo pensiero va a un regolamento di conti tra gruppi di malviventi attivi nel capoluogo berico.