Clausola antifascista, dopo Rucco anche Cruciani: “Così violate la libertà personale”
E’ polemica aperta a Vicenza dove la reintroduzione della cosiddetta “clausola antifascista” ha acceso il dibattito fuori e dentro il Consiglio Comunale con il Sindaco Giacoma Possamai a difendere l’iniziativa senza margini di arretramento.
Un comma nel regolamento comunale, che se non firmato per accettazione, non consente a chi li richieda l’utilizzo di spazi comunali per eventi o iniziative: “Sarebbe sbagliato vietare
preventivamente una sala comunale – spiegano i promotori di Coalizione Civica – nei limiti in cui si parla di persone, movimenti o partiti che operano nei confini costituzionali o non ci siano effettivi problemi di ordine pubblico. Quando però tali persone o movimenti promuovono un pensiero opposto ai valori costituzionali, lo strumento per arginare la promozione di una cultura dell’odio e dell’intolleranza non può che essere l’autoesclusione
di questi soggetti dai confini democratici, per questo abbiamo presentato una mozione per
reintrodurrre la sottoscrizione della clausola antifascista nelle richieste d’uso degli spazi pubblici. La clausola antifascista è infatti l’unico strumento che può garantire confini democratici al discorso pubblico, ribadendo il valore fondativo e antifascista della nostra Costituzione e i limiti entro i quali la libertà di espressione debba e possa svolgersi, nel rispetto di tutte e tutti”.
E se dopo un primo voto ottenuto mercoledì si dovrà passare a ratifica il prossimo 23 aprile, c’è chi come l’ex primo cittadino Francesco Rucco già prepara le barricate: “E’ una misura liberticida – afferma il capo dell’opposizione ora in quota FdI – in pieno contrasto con la carta costituzionale. Una limitazione alla libertà di pensiero che nulla ha a che vedere con la riorganizzazione del partito fascista che già è regolamentata dalla norme transitorie”. A far eco alle voci di dissenso, anche il popolare speaker radiofonico Giuseppe Cruciani già a Vicenza per la serata di presentazione del libro del generale Vannacci, che dalla trasmissione “La Zanzara” ha bollato la clausola senza mezzi termini: “Costringere la gente a firmare questa cosa è una privazione della libertà personale – ha inveito il conduttore con la solita verve e qualche espressione colorita – un bollino inaccettabile per cui sono ancora una volta incazzato nero col Sindaco Possamai. E se non sa che cos’è la libertà, glielo spiego io con un disegno”.