Coldiretti: l’aumento del costo dei carburanti ricade sui prezzi dell’88% della spesa
“In un Paese come il nostro, dove l’88% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada, l’aumento dei prezzi di benzina e gasolio ha un effetto valanga sui costi delle imprese e sulla spesa dei consumatori”. Lo afferma Coldiretti Vicenza, in riferimento all’avvio del monitoraggio della Guardia di Finanza contro anomalie e speculazioni sui prezzi alla pompa.
“A subire le conseguenze dei rincari – spiega ancora l’organizzazione di categoria degli agricoltori – è l’intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad un terzo sul totale dei costi per frutta e verdura. Un effetto preoccupante dopo che l’impennata dell’inflazione ha già pesato sul carrello degli italiani, che hanno speso quasi 13 miliardi in più per acquistare cibi e bevande nel 2022 a causa proprio dei rincari energetici e della dipendenza dall’estero, in un contesto di aumento dei costi dovuto alla guerra in Ucraina, che fa soffrire l’intera filiera: dai campi alle tavole”.
Secondo l’analisi di Coldiretti su dati Crea (il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), se il caro prezzi pesa sul carrello della spesa dei consumatori, più di un’azienda agricola su dieci è in una situazione così critica da dovere cessare l’attività. Attualmente circa un terzo del totale nazionale è costretto a lavorare in una condizione di reddito negativo.
Inoltre, la produzione agricola e quella alimentare sono particolarmente sensibili all’andamento delle quotazioni, poiché assorbono oltre l’11% dei consumi energetici industriali totali per circa 13,3 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti (Mtep) all’anno.
In base all’analisi di Coldiretti su dati del centro studi Divulga a pesare sono anche i ritardi infrastrutturali dell’Italia, dove il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro a chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro).
“In tale ottica il Pnrr, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza può essere determinante per sostenere la competitività delle imprese, sbloccando le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese; anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo”, afferma il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini nel chiedere di “aggiungere risorse al bando sulla logistica agroalimentare del Pnrr, andando a sostenere tutti i progetti presentati che arrivano a circa 1,5 miliardi di euro di investimenti tra risorse private e pubbliche”.