Comunità e territori più sicuri, nasce il comitato provinciale di protezione civile
Il territorio vicentino ha un alleato in più nella conoscenza del territorio utile alla gestione delle emergenze: è il Comitato provinciale di protezione civile della Provincia di Vicenza, recentemente nominato dal presidente Achille Variati e che si è riunito oggi per la prima volta nella sala consiglio della Provincia.
Un Comitato che ha come compito la verifica della compatibilità dei piani comunali e intercomunali di emergenza con la pianificazione provinciale e regionale, “nella logica -spiega il consigliere delegato alla protezione civile Renzo Segato – che la pianificazione e la programmazione siano necessarie per una buona gestione delle emergenze, e che il lavoro di squadra sia fondamentale, perché solo se ognuno ha chiaro il proprio ruolo l’intervento può essere celere e preciso”.
Tutti i Comuni vicentini sono infatti dotati di un piano di emergenza, base di partenza per avere chiaro quali sono le fragilità del proprio territorio e quali le risorse a disposizione, sia in termini di persone che di mezzi, e come utilizzarli in caso di emergenza. Al Comitato spetta la valutazione di questi piani alla luce non solo della normativa, ma soprattutto dei cambiamenti del territorio, primi fra tutti quelli climatici. Per questo motivo riunisce professionalità e conoscenze molto diverse, chiamate ad integrare le politiche di sostenibilità ambientale alle politiche tese a garantire la sicurezza delle comunità.
La Provincia mette a disposizione referenti di vari uffici, dall’ambiente all’urbanistica, la viabilità, i trasporti, l’informatica, la geologia, coordinati naturalmente dal settore Protezione Civile. Partecipano poi la Prefettura, la Regione Veneto, i Vigili del Fuoco, Arpav, il Genio Civile, i Servizi Forestali Regionali, il 118, il Consorzio di Bonifica, la Asl, la Soprintendenza, rappresentanti del volontariato provinciale. Sono stati coinvolti anche esperti scientifici, enti di ricerca, Cnr, Università e questa è una novità rispetto al passato ma anche una unicità in Veneto. Il loro apporto è fondamentale per valutare i piani sia dal punto di vista pratico che teorico, analizzando i vari scenari di rischio che indicano le possibili conseguenze attese ed indotte da un singolo evento.
“L’aspetto innovativo di questo comitato – spiega Chiara Garbin, responsabile del settore protezione civile della Provincia – è proprio il coinvolgimento della comunità scientifica. Vista la nostra complessità territoriale si tratta di operare per prevenire e, per quanto possibile, prevedere eventuali disastri. Un compito che non si può affidare a una singola amministrazione ma deve essere valutato da un sistema complesso. La pianificazione è formata da procedure standard, ma che vanno applicate sulla base dell’assetto del territorio e delle sue tendenze evolutive”.
“Abbiamo voluto in uno stesso comitato – conclude Segato – tutte le componenti della protezione civile chiamate ad operare sul territorio sia nella fase della prevenzione che in quella della gestione concreta. In questo modo possiamo monitorare al meglio le fragilità e i punti di forza, garantendo quella sinergia e quella collaborazione che non si possono pretendere nell’emergenza se non ci sono basi solide di conoscenza. E’ così che noi intendiamo il ruolo di coordinamento della Provincia e l’adesione convinta di tutti gli enti invitati ci conferma che siamo sulla strada giusta”.