Condanna a 5 anni per lo sbandato che picchiò il volontario custode del parco in estate

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
La sentenza è stata pronunciata in primo grado di giudizio

Ha picchiato un pensionato di 66 anni, volontario con mansioni di custode di un parco di Vicenza, con violenza tale da procurargli la frattura di una gamba, l’estate scorsa. Non passò molto tempo, però, prima di venire individuato e denunciato, con il processo  a suo carico giunto a sentenza nei giorni scorsi. Il 28enne cittadino italiano, residente nella città berica e di nome Giacomo Bubbolin, è stato ritenuto colpevole in primo grado: condanna per lui a 5 anni e 3 mesi di reclusione.

Il referto ospedaliero collegato alla vittima del pestaggio avvenuto alle prime luci del 21 luglio scorso aveva certifica le lesioni subite dal volontario, ricoverato d’urgenza al pronto soccorso del San Bortolo. Si tratta di un membro di un’associazione civica di Vicenza, a quei tempi incaricato dell’apertura e chiusura del parco pubblico di via Macchiavelli. Fu aggredito da uno sconosciuto alle 7 di una domenica mattina, vedendosi sottrarre un mazzo di chiavi e lo smartphone personale, ricevendo botte da orbi.

Rapina e lesioni gravi i capi d’accusa che hanno portato a giudizio il 28enne, con sentenza collegiale di responsabilità e condanna al carcere. A darne notizia, nelle pagine di cronaca giudiziaria, è il Giornale di Vicenza. L’aggressione violenta avvenuta nel cuore dell’estate scorsa fece molto discutere nel capoluogo, sia per chi è stato preso di mira – un volontario appunto – sia per la rabbiosa reazione del giovane uomo ora ritenuto colpevole dai giudici. Sancita in sede giudiziale anche l’interdizione dai pubblici uffici e una sanzione di 1.200 euro. Il condannato, per tramite del suo legale, potrà opporre ricorso alla sentenza.

Aggredito e derubato il custode di un parco. L’anziano in ospedale, il furfante in manette

Il 21 luglio 2024, a distanza di poche ore dall’aggressione, il sospettato fu rintracciato e preso in custodia dalla Polizia di Stato in stazione ferroviaria. Aveva ancora con sé tutta la refurtiva sottratta al pensionato picchiato a pugni e calci (A.S. le sue iniziali), un’ulteriore prova che lo ha “inchiodato” alle responsabilità connesse alla violenza perpetrata ai danni di un concittadino che non ha avuto modo di difendersi.