Conti in rosso per l’Ipab. Angonese: “Pesante situazione finanziaria creata da pandemia”
Due anni di grande difficoltà, come per la maggior parte delle attività economiche-imprenditoriali del territorio. La pandemia, che ad oggi è sotto controllo dal punto di vista sanitario, sta lasciando dietro di se una montagna di macerie dal punto di vista finanziario. Sono sempre più forti le grida d’allarme lanciate da istituzioni e privati per una situazione che comincia ad essere insostenibile. A questi si aggiunge anche Ipab di Vicenza, che in una nota, comunica di avere il bilancio 2021 in profondo rosso.
“Dall’inizio della pandemia abbiamo sostenuto spese, solo in minima parte ristorate, che ci hanno portato ad una pesante situazione finanziaria ed economica. Il bilancio 2021, che sottoporremo al Cda, è fortemente in perdita e inoltre, questi due anni di emergenza hanno fatto saltare il piano di ristrutturazione e di rientro dai debiti che avevamo predisposto”.
Ermanno Angonese, presidente dell’Ipab di Vicenza, non usa mezzi termini per descrivere l’attuale situazione della Rsa vicentina. “Dobbiamo ringraziare chi ci ha sostenuto con aiuti e donazioni – prosegue Angonese – come le Fondazioni Mioni e San Bortolo e ad alcune aziende, ultima in ordine di tempo, Tecnolife di Potenza che ci ha fatto pervenire 20 mila mascherine FFP2, fondamentali per garantire i dispositivi di sicurezza al nostro personale”.
La carenza di personale infermieristico, scrive una nota dell’ente, non consente lo svolgimento delle attività a pieno regime, nemmeno quelle dei centri diurni, determinando un’ulteriore contrazione delle entrate, oltre a quella dovuta alle normative che ancora non consentono la piena occupazione dei posti letto, come accade alla Residenza “Trento” dove quelli vuoti sono 56. “Abbiamo più volte sollecitato alla Regione Veneto un intervento straordinario – conclude Angonese – considerata l’impossibilità, nonché la nostra volontà di non porre a carico degli ospiti lo sbilancio tra costi e ricavi. Anche per questo rinnoviamo l’appello a privati, aziende e fondazioni a darci un aiuto”.