Trasloco del centro sociale Bocciodromo a Carpaneda? “Contrarietà totale” della Lega
Nessuna comunicazione ufficiale in merito, per ora, ma sull’ipotesi dello spostamento del centro sociale che fa riferimento allo stabile dell’ex Bocciodromo – nel quartiere Ferrovieri di Vicenza città – nell’area della Cascina Carpaneda la Lega cittadina alza subito un muro. A rendere note sia le intenzioni – a suo dire – dell’amministrazione comunale è oggi Jacopo Maltauro, consigliere comunale di minoranza. Che si oppone anche solo all’idea di inserire nel campo delle possibili sedi alternative l’immobile rurale di proprietà comunale che sorge sull’omonima strada.
Si tratta di rustico abbandonato da tempo, e inagibile, a distanza di un paio di chilometri appena dalla sede in smantellamento del centro sociale, nei pressi di Ponte Alto. Nulla di ufficiale, come detto sopra, trapela fino a questo momento da Palazzo Trissino, ma è chiaro che il nodo da sciogliere è d’attualità sulle scrivanie del sindaco Giacomo Possamai e della giunta berica. In fermento già da tempo un comitato sorto localmente, che si è unito in “Assemblea per Cascina Carpaneda Bene Comune“, che in più occasioni ha chiesto al Comune quali siano le intenzioni relativamente alla destinazione dell’area. Proprio domenica mattina un incontro ha radunato gli interessati per discutere sul futuro dell’edificio e del bosco attiguo.
Da ricordare che, dallo scorso week end, l’edificio di via Rossi destinato all’abbattimento in funzione dei lavori per la Tav è occupato da un gruppo di manifestanti e attivisti. I quali hanno annunciato la “resistenza a oltranza” dopo averne preso – abusivamente da venerdì – possesso al termine di un corteo nella notte tra venerdì e sabato. Anche se, appena 24 ore prima o poco più, le chiavi del Bocciodromo erano già state consegnate in maniera pacifica agli uffici comunali come da “patti”.
Per il capogruppo leghista in Consiglio Comunale, la soluzione in località Carpaneda non sarebbe gradita ai residenti della zona di campagna in periferia rispetto al centro urbano. Si parla nella sua dichiarazione di “contrarietà totale“. Inoltre, il giovane esponente – ha 25 anni – della politica cittadina adduce una serie di motivi aggiuntivi, legati alla destinazione dell’immobile e all’ambiente ad esempio, evidenziando la pericolosità per gli utenti della strada, per cui invita a non prendere in considerazione quest’area. “Lo stabile della cascina – spiega Maltauro – ad oggi si trova nel piano vendite del Comune e richiede, in ogni caso, una procedura ad evidenza pubblica. Le condizioni edilizie sono pessime e per la sua agibilità sono richiesti investimenti per più di un centinaio di migliaia di euro. La sua posizione fronte strada, in una curva a gomito, non si addice a spazio per organizzazione di feste e manifestazioni, anche in virtù del rischio di allagamenti dell’ambiente esterno”.
“Resistenza a oltranza” al Bocciodromo. Liberati e poi occupati gli spazi da demolire per la Tav
“Nei giorni scorsi – così ha esordito il 25enne vicentino in un teso diffuso alla stampa oggi – in seguito alla consegna delle chiavi da parte del centro sociale Bocciodromo, pare sia emersa la volontà da parte dell’amministrazione Possamai di “ristorare” gli attivisti con l’affidamento di un nuovo spazio pubblico. L’opzione emersa da più canali pare si rifaccia alla cascina di strada Carpaneda. Come Capogruppo della Lega in Consiglio, dopo un confronto anche con alcuni residenti in zona, ritengo opportuno manifestare sin da subito la contrarietà totale per l’affidamento di quello spazio agli attivisti, che siano essi in cordata con altre realtà associative o spinti da qualche finanziatore privato. Ribadisco pertanto la nostra posizione politica in merito: nessuna corsia preferenziale e affidamento diretto a chi per ultimi anni ha provocato danni e disagi sulla spinta della follia ideologica, men che meno in spazi come la cascina Carpaneda che per motivi di natura edilizia e per il tipo di contesto in cui si trova, risulta ampiamente fuori luogo.”