Costi aziendali “mascherati” per evadere il fisco: “congelati” 5,2 milioni, sei denunciati
Nel registro delle indagini si trovano i nominativi – non resi noti per ora – di 3 consulenti fiscali e di 3 imprenditori vicentini, in seguito alla chiusura del fascicolo riguardante la prima fase di inchiesta su una presunta ma articolata evasione fiscale, su cui i finanzieri stimano un ammontare complessivo di 5,2 milioni di euro.
Più in dettaglio, si parla qui in indebita compensazione, in quanto venivano mascherati dei costi aziendali delle aziende di Arzignano (settore conciario) e Carrè (settore imballaggi in automazione) facendoli passare artificiosamente per investimenti in innovazione, a credito d’imposta. Dopo l’avvallo della Procura le fiamme gialle vicentine hanno provveduto al sequestro di beni per equivalente, “congelando” i 5 milioni e oltre in valore corrispettivo.
A collaborare nella fase di acquisizione di informazioni e testimonianze sono stati il nucleo di polizia economico-finanziaria della GdF di Vicenza e l’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda gli studi di consulenza fiscale, tutti e tre gli indagati hanno sede fuori Veneto: due a Roma e uno a Savigliano in provincia di Cuneo. Erano stati proprio loro, in più momenti, a proporre agli imprenditori vicentini, qui in vesti di clienti, dei modelli seriali di evasione fiscale finalizzati a “mascherare” i costi aziendali ordinari sostenuti in falsi costi per attività di ricerca industriale e sviluppo scientifico e tecnologico.
La retrocessione in compensazione, che il Governo garantiva, pertanto avveniva attraverso una condotta fraudolenta secondo il convincimento dei finanzieri che hanno setacciato files e documenti contabili, andando a scoperchiare la pentola. Periodo preso in esame dal 2015 al 2019, evasione quindi milionaria. Le attività investigative, innescate nel 2022 dopo alcuni specifici controlli fiscali, si erano focalizzate sulle due società di Arzignano e Carrè, i cui amministratori avevano consapevolmente adottato i citati modelli di evasione ottenendo dei vantaggi non dovuti e, in ipotesi, illeciti.
Dal comando delle Fiamme Gialle si specifica infine che sono state ordinate 8 perquisizioni domiciliari in tutto nelle scorse ore, nelle sedi dei liberi professionisti, nelle loro abitazioni e nelle due aziende le cui denominazioni non sono state rivelate per ora. Mentre sono ben 20 le testimonianze raccolte tra i dipendenti delle due ditte, in pratica operai e tecnici assunti con mansioni ben diverse da ambiti specifici quali la ricerca e lo sviluppo tecnologico. Al resto, poi, per trovare ulteriori conferme, ci sarebbero delle comunicazioni inequivocabili via mail, acquisite nel corso delle ispezioni.