Costi dell’energia alle stelle. Cavion (Confartigianato): “Piccole imprese dimenticate”
Aumentano i costi dell’energia elettrica e pagarne le spese, in tutti i sensi, sono anche le realtà artigiane, soprattutto quelle di piccole dimensioni. Nonostante gli annunci del governo riguardo nuovi interventi per l’abbattimento degli aumenti, le imprese stanno vivendo una stagione piena di difficoltà dovuta a più fattori a cui si aggiungono, appunto, i costi energetici esorbitanti. A (ri)dare l’allarme è Confartigianato Vicenza che ormai da mesi sta cecando di mettere in luce la drammaticità del momento e di come quanto fatto da Roma finora sia una soluzione “cerotto” e non cure utili a dare sollievo reale alle imprese.
“In questi ultimi mesi – spiega Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Vicenza -, e anche nel primo trimestre del 2022, gli aiuti sono stati sostanzialmente riservati alle famiglie e alle imprese con meno di 16,5 kW di potenza disponibile. Ci si è dimenticati completamente di tutte le altre imprese artigiane o di piccola dimensione che mai come oggi stanno soffrendo una situazione che rischia davvero di far saltare questo nostro sistema. Certo, apprezziamo gli interventi governativi, ma non sono assolutamente sufficienti. Le nostre aziende sono stremate e gli artigiani chiedono interventi importanti e imponenti. Ogni giorno ricevo telefonate dai nostri soci che esprimono la loro difficoltà nel continuare il lavoro”.
“Mentre a Roma parlano e decidono con troppa lentezza, noi stiamo vivendo una situazione mai vista. Cosa possiamo dire ai nostri soci che ancora sono riforniti nel mercato tutelato, che in questi giorni hanno cominciato a capire che l’elettricità aumenta del 55% e il gas del 41,8% rispetto all’ultimo trimestre del 2021? Quali aiuti sono stati riservati agli imprenditori che hanno una potenza disponibile superiore 16,5 kW? Nessuno, questo è il dato di fatto. Mettendo a disposizione le competenze e le conoscenze del nostro Consorzio di acquisto di energia e gas abbiamo spiegato in più sedi, da quella del Governo regionale a quella Parlamentare, qual è la situazione delle nostre aziende e l’impatto che subiranno nei prossimi mesi. Nelle nostre simulazioni, i costi dell’elettricità di una carrozzeria passano da 3.285 euro l’anno a 11.444 euro; una piccola azienda della ceramica passa da 1.798 euro a 6.372 euro e, per il gas, da 3.488 euro a 16.000 euro; per non parlare di un caseificio che passerà per l’energia elettrica da 42.225 euro a 160.864 euro, oppure di un molino per la farina che andrà da 28.274 euro l’anno a 101.737. Tali fattispecie sono già state segnalate alla Regione con le evidenze delle maggiori criticità per settore. La lista potrebbe essere infinita e, dopo mesi di confronti e dibattiti, nonostante i nostri segnali e le nostre informazioni su quanto stava succedendo, ancora non arrivano interventi pesanti”.
“In certi momenti – conclude Cavion -, non si può tergiversare o prendere decisioni che guardano solo all’immediato. Che significato ha decidere di intervenire fino al mese di marzo e perché non oltre? Noi riteniamo che sia arrivato il momento che il Governo faccia una proposta che riduca in maniera importante non solo i costi degli oneri di sistema, ma anche quelli del costo della materia prima dell’energia elettrica e del gas, che sono quelli che sembrano essere fuori controllo. Facciano come vogliono, ma lo facciano; e soprattutto questa volta lo facciano per tutte le piccole imprese che garantiscono occupazione e dignità ai lavoratori e benessere alla collettività. Ed è bene che lo si faccia subito. Basta dichiarazioni, ora si passi ai fatti”.