Covid-19: primo giorno senza decessi nel Vicentino. Stabilizzato il numeri dei ricoveri
Primo giorno senza decessi, nel Vicentino oggi. Lo confermano i dati delle due Ulss – 7 Pedemontana e 8 Berica – che nei report odierni confermano anche la stabilizzazione dei ricoveri e una crescita dei casi positivi, dovuto anche all’aumento dei tamponi effettuati negli ultimi giorni, in particolare nelle residenze per anziani e fra il personale sanitario. 89 complessivamente i decessi nella nostra provincia dall’inizio della crisi sanitaria.
I numeri
I casi positivi, dall’inizio dell’epidemia da nuovo Coronavirus, sono 1788: 932 nell’Ulss 7 e 856 nell’Ulss 8. Erano 1700 l’altro ieri e 1742 ieri. I pazienti ricoverati positivi al Covid-19 sono complessivamente 264, gli stessi di ieri e due meno dell’altro ieri. 135 sono ricoverati nelle strutture dell’Ulss Pedemontana e precisamente: 116 a Santorso, 8 a Bassano e 11 a Marostica. Nel Ulss Berica invece sono 129: 90 all’ospedale San Bortolo, 21 a Noventa e 18 a Valdagno. Quelli in terapia intensiva sono 20 a Vicenza, 15 a Santorso e 5 a Bassano. Anche qui, il numero pare essersi stabilizzato. Quanto alle persone in sorveglianza attiva presso il proprio domicilio, sono 1703 nell’Ulss 7 e 1156 nell’Ulss 8: quasi 200 più di ieri, a ricordarci che non è ancora possibile abbassare la guardia.
La tendenza
Da alcuni giorni i numeri sono stabilizzati e nei reparti degli ospedali si inizia a tirare un sospiro di sollievo anche se la stabilità dei numeri ci conferma anche i tempi lunghi di guarigione per gli ammalati, specie quelli più gravi. Se oggi infatti nel vicentino le persone ricoverate sono 264, una settimana fa il 31 marzo erano 278 è il primo aprile addirittura 286. Nelle terapie intensive u settimana fa c’erano 44 ricoverati poi saliti a 47 il primo aprile è rimasti fra 46 e 47 fino al 4 aprile.
“I nuovi dati sono incoraggianti – spiega il direttore dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi – ma non devono assolutamente farci pensare di essere arrivati al termine dell’emergenza ospedaliera. Sono risultati anche grazie all’impegno crescente sul territorio con l’obiettivo di trattare a domicilio il maggior numero di pazienti possibili”.