Crack BcVi, in appello ridotta a tre anni e otto mesi la condanna all’ex dg Samuele Sorato

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È stata ridotta a tre anni e otto mesi di reclusione per l’ex direttore generale della Banca Popolare di Vicenza Samuele Sorato. Lo ha stabilito oggi la sentenza dalla terza sezione penale della Corte d’Appello di Venezia, nel secondo processo d’appello per il crac dell’istituto di credito berico.

In primo grado, il Tribunale di Vicenza lo aveva condannato a 7 anni di carcere, ma la pena decisa dalla terza sezione presieduta dal giudice Michele Medici, è inferiore anche rispetto ai 5 anni e 5 mesi chiesti dall’accusa, nella figura della Procura generale. La riduzione della pena è stata dovuta alla prescrizione di alcuni dei reati che venivano contestati al top manager dell’ex banca vicentina.

Sorato era l’unico imputato in questo procedimento, nato dallo stralcio della sua posizione per motivi di salute rispetto al processo principale. I giudici hanno anche deciso la revoca del risarcimento di 450mila euro alla Banca d’Italia.
Nei giorni scorsi in una intervista al Giornale di Vicenza l’ex dg della Popolare di Vicenza aveva accusato la politica di aver “affossato le banche popolari venete”.