Crea scompiglio alla Ederle, scattano le misure l’antiterrorismo: fermata 47enne seguace di QAnon
Farneticava frasi sconnesse, accusava chiunque si parasse di fronte di far parte di una rete di poteri occulti comandata da pedofili, e distribuiva volantini riconducibile alla setta di Qanon, che professa teorie di cospirazione globali. Il tutto condito da un anomalo stato di agitazione. Il fatto risale a ieri, a mezzogiorno, di fronte alla Caserma Ederle di Vicenza, come noto abitata da cittadini e militari americani, facendo sorgere il sospetto che potesse trattarsi di una potenziale terrorista.
Ed è così che è scattato il piano di prevenzione, facendo confluire in via della Pace le forze dell’ordine inviate dalla Questura e attivando le misure interne di sicurezza di Camp Ederle. La donna, sola, è stata identificata in una cittadina italiana di 47 anni, originaria della regione Marche. Si saprà poi che su di lei pendeva una denuncia di scomparsa, inoltrata dai familiari dopo che di lei non si sapeva più nulla da giorni e una serie di ricoveri per problemi di natura psicofisica.
All’arrivo delle Volanti di polizia di Stato è apparo subito chiaro il suo stato di agitazione: viene riportato che “profferiva frasi sconnesse, accusando le Forze dell’Ordine in generale ed i militari americani in particolare di essere responsabili di oscure trame anti-sistema. Chiedeva con insistenza di parlare con i responsabili del sistema informatico della Caserma Ederle, ritenendoli responsabili di violare la sua privacy e quella di altre persone”.
Nel corso del paziente dialogo instaurato con lei dagli operatori delle Questura, la donna ha dichiarato di essere una seguace di “QAnon”, un gruppo internazionale di complottisti sorti attraverso la propaganda sul web negli Stati Uniti, inaugurata da un utente anonimo di una piattaforma social, soprannominato “Q”. I seguaci di queste teorie accusatorie sarebbero migliaia nel mondo, con diffusione recente anche in Italia. La marchigiana distribuiva ieri vario materiale cartaceo con contenuti divulgativi del gruppo in questione.
Dopo aver contattato uno dei familiari telefonicamente, si è saputo che dal suo ingresso nel gruppo la 47enne mancava da casa per periodi prolungati e più volte era stata sottoposta a trattamenti sanitari obbligatori dopo aver evidenziato comportamenti aggressivi, per cui era stata anche sottoposta a vari trattamenti sanitari. Anche ieri, nei confronti degli agenti, non sono mancati gli atteggiamenti ostili, tanto da richiedere l’intervento di un’ambulanza del Suem 118, e l’accompagnamento al San Bortolo per le cure dovute nel suo caso.