Ergastolo o pena di morte per l’assassino di Paola Sandri, l’insegnante di cinese uccisa a Pechino nel 2006
La giovane insegnante di Creazzo Paola Sandri, uccisa a coltellate nel corso del dottorato di ricerca. Il colpevole è stato condannato a morte, a un anno dalla sua cattura. Si tratta di un uomo di 47 anni, di nazionalità cinese, che avrebbe colpito Paola con una lama nel tentativo di sottrarle una borsa portata a tracolla, questo almeno secondo le ricostruzioni della polizia cinese giunte alla famiglia Sandri in Italia.
La 29enne fu uccisa in una sera di fine luglio, al rientro da una cena con amici, mentre si dirigeva verso il suo appartamento di Pechino nei pressi di Chaoyang Park. Una rapina finita nel sangue nell’estate del 2006, a cui seguirono 16 anni di indagini fino alla sentenza recente della Corte Federale, con il Consolato italiano a informare la famiglia vicentina dell’esito finale dell’iter processuale. A rendere nota la notizia è Rai News.
Il nome dell’omicida non è stato reso noto: la pena capitale potrebbe essere commutata nell’ergastolo e addirittura ridotta a 25 anni secondo il codice cinese, in base alla condotta del reo nei prossimi due anni in carcere, il periodo della sospensiva. Allo stesso modo, per il momento, non sono stati diffusi i particolari delle indagini prolungate che hanno portato all’individuazione del colpevole – sarebbe reo confesso – colui che con tre coltellate inferte all’addome, sotto l’ascella e alla schiena provocarono la morte di Paola Sandri, spirata in un pronto soccorso di Pechino per le emorragie.
La salma, della giovane veneta dopo il rimpatrio in Italia, fu sottoposta ad autopsia in Italia e venne aperta un’inchiesta per omicidio volontario, reato senza prescrizione. Paola Sandri, viaggiatrice oltre che studiosa appassionata, era originari del Bassanese e viveva a Creazzo ai tempi: si trovava da circa un mese in Oriente per un dottorato di ricerca. In quel periodo, dopo la laurea, viveva e insegnava lingua cinese con base a Lione, in Francia.