Il ricordo dell’agente Giazzon, vittima del dovere. Fu ucciso dalla “Mala” nella rapina del ’93
A distanza di 28 anni esatti da un giorno nero per il corpo della Polizia di Stato italiano e di Vicenza in particolare, ieri è stata onorata come meritava la memoria dell’agente scelto Loris Giazzon, trucidato a Olmo di Creazzo dopo essere intervenuto nel tentativo di sventare una rapina ai danni di una banca.
A ucciderlo, con una raffica di mitragliatore, in quella sanguinosa data del 20 aprile 1993 fu la banda dei fratelli Rigato, collegati alla Mala del Brenta. Ieri il Questore berico Antonino Messineo, ricordando quel tragico evento, ha deposto un omaggio floreale sotto la targa commemorativa dedicata alla vittima di servizio nella sede, un giovane uomo strappato alla moglie e a un bibo piccolo a soli 28 anni di età.
L’agente Giazzon è stato insignito della Medaglia d’oro al valor civile. Insieme a due colleghi di pattuglia nella Volante 28 anni fa era intervenuto a Olmo nel corso di una rapina ai danni della filiale locale dell’allora Banca Popolare di Vicenza. Ci fu uno scontro a fuoco contro la banda di malviventi armati fino ai denti – spararono con dei kalashnikov – che nel cruento scontro a fuoco assassinarono il non ancora 29enne e ferirono gravemente il collega Maurizio Cesarotto, vivo per miracolo ma costretto a perdere l’uso delle gambe.
Uno solo dei tre poliziotti rimase illeso. Ennio Rigato, quel giorno il “palo” della banda considerato dai giudici l’esecutore omicida, è uscito dal carcere Due Palazzi di Padova due anni fa per buona condotta, scontando solo 23 dei 30 anni di pena. Un servizio delle Iene ha approfondito quella pagina drammatica nel giorno della scarcerazione di Rigato.
La commemorazione solenne in omaggio a Giazzon, al quale è intitolato anche un parco ad Arzignano tra le altre iniziative del passato, è avvenuta ieri mattina in un salone della Questura. Un momento di silenzio e riflessione per una tragedia mai dimenticata, legata alla malavita veneta che seminò sangue e terrore fino a metà anni ’90. Il rappresentante dello Stato in provincia ha deposto un omaggio floreale, donato dal Capo della Polizia alla presenza del Cappellano della Polizia di Stato padre Claudio Pegoraro e dei responsabili territoriali dell’Anps (Associazione Nazionale Polizia di Stato).
Anche sul luogo dove l’agente spirò è stato ricordato il sacrificio del giovane poliziotto, con il sindaco Carmela Maresca e il vicesindaco Giuseppe Serraino a lasciare sul posto una testimonianza sul cippo commemorativo. A nome di tutta la comunità di Creazzo, salita alla ribalta nazionale suo malgrado in quella primavera del ’93. “Quel drammatico giorno Creazzo non l’ha più dimenticato – ha detto la prima cittadina in un videomessaggio – e non lo dimenticherà mai, questo tragico evento va ricordato. La mia vicinanza e quella di tutti i cittadini di Creazzo va alle famiglie Giazzon e Cesarotto oltre a tutti quelli che indossano una divisa per salvaguardare la nostra sicurezza”.