Spunta la “bisca” per giocare a carte nel parco. Tutti anziani del paese i frequentatori
Nessuna sanzione per loro, almeno per ora, perchè a coglierli sul fatto sarebbe stato direttamente il sindaco Carmela Maresca dopo più segnalazioni ricevute da altri cittadini. Anzichè una pattuglia di polizia locale armata di libretto delle contravvenzioni.
A un gruppetto di anziani del paese, giocatori incalliti delle carte, il “2 di picche” è stato riservato dalla prima cittadina del comune di Creazzo , intervenuta per porre fine a una condotta pericolosa per la loro salute e di riflesso per le loro famiglie e la comunità. E per questo illecita, in tempi di emergenza sanitaria conclamata.
Si erano organizzati in una sorta di “bisca clandestina”, in versione fai-da-te, dove giocare indisturbati a briscola, in una costruzione al centro del parco Doria. Proprio dirimpetto al centro “Amici della Terza Età” che normalmente li ospitava in tempi migliori, vicino al campo di calcio locale. Le restrizioni anticontagio non li avrebbero affatto scoraggiati, trovando il modo di proseguire con i loro ritrovi ludici, dimostrando anche una certa inventiva. Fregandosene, però, delle normative anti assembramento, delle multe salate dai 400 euro a testa in su e di bruciarsi magari metà pensione in un colpo solo, del rischio di contagio tra persone non conviventi, e non ultima della prospettiva di concludere i propri giorni in ospedale, in solitudine, come accade ogni giorno a centinaia di pensionati.
Gli anziani creatini additati di un comportamento quantomeno irresponsabile sarebbero almeno una decina, pronti a turnarsi nel gazebo pubblico proprio di fronte al centro anziani ora chiuso, addirittura adattandolo ai rigori dalla stagione fredda con del telo di plastica gialla da cantiere, utilizzato come isolante termico. Non è mancato certo lo spirito d’inventiva ai protagonisti della vicenda, oltre alla voglia irrefrenabile di stare insieme e di sfidarsi in tornei di carte all’ultimo respiro, sempre per rimanere in tema di coronavirus.
Intanto già da ieri mattina intorno alla segnalazione apparsa sul gruppo Facebook dedicato a Creazzo fervono le polemiche immancabili sui social di questi tempi. “Pandemiche” al pari del Covid-19, in questo ambito accese tra le fazioni accomunate dal celebre detto “vivi e lascia vivere” e chi invece con toni più duri invoca provvedimenti seri. Da adottare nei confronti dei trasgressori, al di là della fascia d’età e delle intenzioni, delle elementari regole imposte da Dpcm e ordinanze della Regione Veneto a tutela della salute pubblica.