Crisi economica, Sergio Rebecca: “Servono misure efficaci contro rincari energia e gas”
L’attuale situazione politica, unita alle vicende che tengono banco sul fronte ucraino, mettono a serio rischio la stabilità delle imprese. C’è tanta preoccupazione, se dopo il periodo segnato pesantemente dal Covid c’era qualche spiraglio di luce, oggi il pensiero comune è tutt’altro che positivo rispetto al futuro economico. Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza interviene per commentare l’attuale fase del Paese, in un contesto geopolitico che non permette distrazioni. Nel 2022, secondo le stime di Confcommercio, le imprese italiane del commercio, turismo e servizi pagheranno una bolletta di 24 miliardi, più del doppio rispetto al 2021.
“La situazione è complessa per aziende e cittadini – precisa Rebecca –, però non possiamo fermarci a fissare il bicchiere mezzo vuoto, ma agire per preservare il tessuto economico e auspicare che chi ha le responsabilità di governo continui a gestire con impegno le sorti del Paese, nonostante il momento pre–elettorale tenga gli interessi impegnati più su altri fronti. Ci sono questioni evidenti come il caro energia e la crescita dell’inflazione che richiedono interventi immediati e concreti, e un’economia che sta rallentando nonostante le imprese stiano facendo l’impossibile per reggere la situazione. L’auspicio è che il governo, ormai in fase conclusiva e in vista di quella elettorale, non perda il senso di responsabilità”.
Guardando alle ipotesi che dovrebbero trovare posto nel prossimo Decreto Aiuti, puntualizza Sergio Rebecca: “Servono soprattutto interventi contro gli aumenti spropositati delle forniture di energia e gas e per contrastare il caro prezzi delle materie prime. Ci sta, quindi, l’idea di azzerare o tagliare l’Iva sui prodotti alimentari, ma – prosegue il presidente di Confcommercio Vicenza – sarebbe auspicabile una diminuzione dell’imposta anche per altri settori come quello dell’abbigliamento e calzature, che risentono del calo dei consumi. Più di tutto, però, servono misure efficaci per contrastare i rincari energetici, che viaggiano a ritmi non più sostenibili”.
“Sono costi che difficilmente si assorbiranno senza ripercussioni sulla stabilità delle aziende e sull’occupazione – sottolinea Rebecca –. Sul fronte internazionale l’Italia si è mossa bene, preparandosi ad affrontare l’autunno e l’inverno, aumentando gli stoccaggi e trovando forniture di gas alternative alla fonte russa, ma l’attenzione deve essere sempre puntata sulle imprese, famiglie e cittadini, sia dal punto di vista economico che sotto il profilo sociale. Confidiamo – conclude Rebecca – sulle azioni dell’Europa, che si sta muovendo unita e solidale nell’affrontare la guerra in Ucraina e le conseguenze che ne derivano. In tal senso, rivedere le regole di formazione del prezzo dell’elettricità e l’introduzione del price cap per il gas, sono decisioni che assumono ormai il carattere di necessità, e che per meccanismi e conseguenze vanno ben oltre i nostri confini”.