Dal Pnrr 33 milioni di euro per i gestori idrici: con l’innovazione perdite d’acqua giù del 35%
I gestori della risorsa acqua fanno squadra fra Padova e Vicenza e portano a casa ben 33 milioni di euro di fondi europei del Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con i quali si andrà a incidere su una piaga degli acquedotti italiani: le perdite. L’obiettivo è ridurle del 35% e in anni in cui la siccità si fa sentire e neanche una goccia va sprecata, il risultato è importante. Una bella soddisfazione, tanto più che il progetto è arrivato secondo a livello nazionale.
La tutela della risorsa idrica è infatti fondamentale per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica per uno sviluppo sempre più sostenibile del territorio. Per questo motivo, il piano di intervento “Sustainable water management” per la riduzione delle perdite idriche nei sistemi acquedottistici delle province di Padova e Vicenza, presentato dal Consiglio di Bacino Ato Bacchiglione e attuato dalla Rete di Gestori “Acqua in Rete Bacchiglione” (composta da Viacqua, Acquevenete, AcegasApsAmga) si è aggiudicato l’importante finanziamento del Pnrr, missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Un atteso e importante risultato per l’Ato e i tre gestori idrici, ottenuto grazie al valore del gioco di squadra dato dalla creazione della Rete di gestori siglata lo scorso 30 dicembre.
“Unire le forze di tre importanti aziende del territorio ha permesso di raggiungere un obiettivo fondamentale per la tutela di un bene primario come l’acqua, quale risorsa indispensabile da preservare” sottolinea Paolo Centofante, presidente del Consiglio di Bacino Bacchiglione.
Si tratta di un progetto strategico nato da un percorso già attivato dalla Rete nell’ambito della salvaguardia della risorsa idrica, dell’attenzione ai consumi energetici e della tutela delle fonti di approvvigionamento.
Grazie all’intervento, infatti, si prevede di diminuire del 35% le perdite idriche nella rete di tutti i territori di riferimento entro il 2026 e quindi di risparmiare, in cinque 5 anni, 13milioni di metri cubi di acqua che altrimenti sarebbero dispersi. I 33 milioni di euro del Pnrr, infatti, finanzieranno un progetto complessivo da 40 milioni, supportando progetti di digitalizzazione, modellazione, gestione della pressione ed asset management che interagiscono in modo sinergico e complementare con lo scopo di diminuire le perdite, i consumi energetici e garantire il miglioramento delle condizioni di approvvigionamento.
I progetti tecnici
Il progetto “Sustainable water management” prevede l’installazione di varie tecnologie innovative sull’intera rete idrica dei territori veneti aderenti all’Ato Bacchiglione. Si parte con l’installazione di contatori “smart” per controllare l’erogazione di acqua da remoto e quindi conoscere in tempo reale i consumi per prevedere e agire nell’immediato su eventuali perdite. Segue l’efficientamento della ricerca perdite, attraverso la dotazione di strumenti sempre più innovativi e precisi per l’individuazione del punto esatto di fuoriuscita dell’acqua e quindi l’ottimizzazione del servizio. Si procede poi con la riduzione delle pressioni in rete, trovando attraverso appositi strumenti il valore ottimale della pressione da mantenere nella rete per fornire un servizio di qualità e senza interruzioni, riducendola però al minimo indispensabile per limitare le perdite ed evitare sprechi. Il tutto avverrà attraverso l’utilizzo di speciali algoritmi, con un’analisi avanzata della rete data dall’intelligenza artificiale e in particolar modo dal machine learning: ciò significa incrociare i dati storici delle perdite con gli attuali consumi, per prevedere dove e come insorgeranno le future perdite e le criticità di rete. Infine, sarà estesa a tutto il territorio (3.220 chilometri di rete) la distrettualizzazione delle reti, per monitorare in ogni zona il flusso di acqua in entrata e in uscita in tempo reale, che è già stata realizzata su Padova da AcegasApsAmga e nella Valle dell’Agno da Viacqua.
I vantaggi per il territorio
Il progetto produrrà un impatto sociale di sviluppo del territorio sia in termini di riduzione dei consumi e messa disposizione della risorsa idrica per altri usi (industriali o agricoli) sia in termini di impatto occupazionale, in quanto consentirà un generale impulso alle imprese del territorio, con assunzioni dirette ed indirette per l’esecuzione dei lavori previsti.
I gestori sono inoltre impegnati in un percorso di sviluppo delle risorse umane interne riguardanti i temi tecnologici e legati alla digitalizzazione in continuo scambio con gli enti di formazione del territorio (scuole, università, ordini professionali).