Dalla morte di tre vicentini il dono a 13 malati: maxi prelievo di organi nell’Ulss 8 Berica
Pomeriggio e serata di super lavoro, lo scorso 22 settembre, per l’Anestesia e Rianimazione e tre equipe chirurgiche dell’Ulss 8 Berica, che nel giro di poche ore hanno svolto gli interventi di prelievo degli organi su altrettanti pazienti, due all’ospedale di Vicenza e una all’ospedale di Arzignano.
I pazienti sono un ragazzo di circa vent’anni, che aveva già dato in vita l’indicazione di essere donatore; un signore poco più che cinquantenne, che aveva anche lei espresso in vita la volontà di donare gli organi; infine una signora sempre poco più che cinquantenne, per la quale – in mancanza di indicazioni fornite in vita – i familiari hanno richiesto la donazione.
Per tutti i pazienti, dopo una meticolosa procedura per l’accertamento di morte con criteri neurologici, una volta accertato il consenso dei familiari è scattata la corsa contro il tempo, in stretto collegamento con il Centro Trapianti regionale.
Complessivamente è stato così possibile prelevare cuori, fegati, reni, cornee, tessuti e in un caso anche il pancreas. Un rene è stato trapiantato direttamente al San Bortolo, gli altri organi sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali di Verona, Padova, Treviso, Milano, Bergamo e Bari, dove nel giro di poche ore sono stati impiantati su 12 malati che da anni erano in attesa di trapianto.
Solo pochi giorni fa, inoltre, sempre all’ospedale di Vicenza è avvenuto anche un intervento di prelievo di organi su paziente a cuore fermo (Dcd), una donna poco più che sessantenne. Si tratta di una procedura che, data la sua complessità, è indice di qualità clinica e organizzativa dell’ospedale e del sistema regionale di donazione. Nel caso specifico sono stati prelevati il fegato, impiantato poi a Genova, i polmoni, trasportati a Milano, e i reni, trapiantati quindi a Padova, con tutti i trapianti andati a buon fine.
“Avere portato a termine in parallelo tre diverse procedure di prelievo di organi è stato certamente un notevole impegno – commenta il dottor Vinicio Danzi, direttore dell’Unità Operativa Complessa Anestesia e Rianimazione dell’ospedale di Vicenza -. Le difficoltà tecniche di eseguire tre accertamenti in contemporanea presso la nostra Unità hanno visto coinvolgere la nostra Rianimazione di Arzignano diretta dal dottor Marafon, che ha subito iniziato le procedure di accertamento e di donazione. Tutto questo ha richiesto un grande impegno a tutti i livelli, sia dell’Ulss che regionali, ma tutti ci siamo adoperati per dar seguito al volere di queste persone e dei loro cari perché anche se caratterizzato da tante tristezze, carico emotivo e forte impegno questo lavoro ci sa ripagare con questi importanti aspetti umani. Non posso terminare senza ringraziare queste persone che hanno perso la vita e i loro familiari distrutti dalla perdita ma che hanno saputo fare un grande dono”.
Un concetto, questo, rimarcato anche da Maria Giuseppina Bonavina, direttore generale dell’Ulss 8 Berica: “Quello vicentino è un territorio di straordinaria generosità e sensibilità nei confronti dei malati: lo vediamo in occasione delle tante donazioni che hanno per destinazione i nostri reparti, e ne troviamo conferma anche nelle situazioni più difficili e dolorose, quelle in cui le famiglie si trovano improvvisamente di fronte alla perdita di un loro caro, spesso un figlio o una figlia. È questo sempre un momento molto delicato, nel quale lo staff della nostra equipe trapianti ha la capacità di proporre la donazione con grande tatto: dietro ogni donazione infatti non vi è mai alcuna forma di pressione da parte dello staff sanitario, ma sempre e soltanto la libera scelta dettata da una profonda sensibilità umana”.