Denaro in cambio di bitcoin, ma è tutto artefatto: arrestato 20enne, truffata una vicentina

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Brillante nello studio, astuto nel raggirare la gente, pronto ad arricchirsi ai danni di gente di cui era abile a carpire la fiducia, nonostante gli appena 20 anni di età. E’ stato denunciato e fermato finalmente – ma chissà per quanto tempo – un giovane di nazionalità ucraina, di “professione” studente universitario ma capace di arrotondare e intascare soldi facili grazie alle cryptovalute, oggetto misterioso per molti e allo stesso calamita di interesse vista la prospettiva di guadagni facili. Con il pericolo in agguato, però, di “sanguinosi” tranelli, ma sul piano delle finanze personali.

Per questo ventenne il flusso di denaro da incassare risulta interrotto, ora, dopo il blitz del gruppo dei Carabinieri della sezione di polizia giudiziaria che lo hanno colto in flagranza di reto lo scorso 10 settembre. Martedì mattina, infatti, V.B. – rese note le sole iniziali del ragazzo – all’appuntamento “in presenza” fissato con una donna vicentina per la consegna di una somma di denaro in contanti, si sono presentati anche i militari, mettendolo” spalle” al muro. Facendone scattare l’arresto.

Per far luce sulla dinamica dei fatti conviene risalire a qualche mese indietro, a quando la cittadina vicentina aveva preso contatti con il 20enne, attraverso delle piattaforme social. Da qui la garanzia – si fa per dire – di investire denaro proprio nella negoziazione di crypto-valute, con la consulenza del “genio dei bitcoin”, ottenendo guadagni ingenti praticamente senza muovere un dito. Con i più, l’ulteriore benefit di poter tenere sotto controllo ora per ora l’andamento dell’investimento attraverso una piattaforma sul web, anche questa che risulterà poi artefatta e priva di ogni sostanza.

I primi accertamenti condotti sulla scorta delle indicazioni fornite dalla denunciante hanno
permesso agli investigatori di accertare che alla donna era stato richiesto di aprire un conto
corrente bancario attestato a Malta – si legge nella nota del Comando Provinciale -, sul quale poi la vittima veniva invitata ad eseguire molteplici bonifici mediante canali di home banking. Gli ignoti interlocutori altresì fornivano credenziali di accesso ad una piattaforma internet, del tutto simile ad un’altra realmente esistente, che permetteva di seguire e controllare l’andamento degli investimenti effettuati, vedendo maturare rilevanti interessi mediante acquisto e rivendita di crypto-valute“.

Massima attenzione quando si “trattano” bitcoin e altre valute codificate

Di mese in mese i guadagni digitali sembravano “fiorire”, portando il gruzzolo investito a maturare oltre 100 mila euro. Fino a quando l’idillio si è trasformato in un incubo per la malcapitata vicentina, che ha poi inteso la truffa in atto al momento della prima richiesta di prelievo di denaro dal conto aperto. Come condizione per poter accedere al denaro, infatti, nelle scorse settimane le veniva imposta una somma da consegnare – stavolta in contanti – per sbloccare la situazione, visto che la vittima del raggiro e infine dell’estorsione aveva prosciugato il residuo di conto in home banking e non poteva effettuare più alcun bonifico.

Gli interni del carcere di Vicenza

Per fortuna, anche se tardivamente dopo aver sperperato svariate migliaia di euro, la donna si è convinta a denunciare gli ignoti in caserma, coinvolgendo i militari dell’Arma e Procura che hanno organizzato così la trappola per il “topo dei bitcoin”. Una volta pattuita la somma e il luogo di incontro, una piazza della città berica, è stato facile chiudere lo sportello della gabbietta. Il 20enne straniero si trova ad oggi in una cella del carcere di Vicenza, in attesa di processo a suo carico, che si terrà con il rito direttissimo. Le indagini intanto proseguono per individuare eventuali complici del giovane, corresponsabili del tentativo di truffa.