Disabilità, nasce Fish Vicenza. Primo obiettivo: “Rendere accessibili bus e treni”
Tredici associazioni, cinquemila persone coinvolte. Sono questi i numeri della Fish di Vicenza che, per volontà di alcuni gruppi che sostengono i diritti dei diversamente abili (a vari livelli), si è costituita da qualche giorno a Vicenza.
“Fin da subito intendiamo affrontare i principali temi che ogni giorno le persone con disabilità si trovano a vivere sulla propria pelle – spiega il coordinatore Riccardo Cagnes -. Il primo obiettivo è migliorare la mobilità, con l’adozione dei Piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche da parte dei Comuni e l’accessibilità ai trasporti. Altre questioni per noi importanti sono il diritto allo studio, la residenzialità extraospedaliera, i nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), la nuova normativa su protesi ed ausili”.
La Fish provinciale è stata istituita per “favorire il consolidamento di collaborazioni strutturate con istituzioni, enti, trasporto, università, sulle diverse tematiche attinenti alla disabilità”. La sede provvisoria è a Vicenza, al civico 58 di Stradella della Rotonda.
La Fish di Vicenza è un’emanazione della Fish onlus (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), costituita nel 1994, a cui aderiscono alcune tra le più rappresentative associazioni impegnate, a livello nazionale e locale, in politiche mirate all’inclusione sociale delle persone con differenti disabilità. Attualmente alla Fish di Vicenza hanno aderito: Aias (assistenza spastici) di Vicenza e Valdagno, Aism (sclerosi multiple), Aniep (promozione diritti dei disabili), Autismo triveneto di Vicenza, Angsa Veneto (genitori soggetti autistici), Cittadinanza e salute (disagio mentale), Gruppo dell’amicizia di Arzignano, H81 insieme, Movimento handicap di Lonigo, Orti di Zaira di Levà, Ugualmente abili di Sandrigo, Uildm (distrofie muscolari).
La mobilità è senz’altro uno dei temi principali di cui si vuole occupare la Fish di Vicenza, portando avanti un lavoro che da tempo stanno conducendo alcune associazioni. In particolare, ad inizio estate è stata fatta vedere pubblicamente la difficoltà d’accesso ai treni della linea Vicenza-Schio e recentemente l’associazione Luca Coscioni ha vinto in tribunale un esposto contro Svt (prima Aim mobilità) per discriminazione collettiva. L’associazione è riuscita a dimostrare che i bus della città di Vicenza non sono accessibili a chi è in carrozzina perché non vengono usate le pedane estraibili. Il giudice Dario Morsiani ha stabilito che l’azienda dei bus del trasporto pubblico locale in tempi brevi, e dopo aver sentito l’associazione Coscioni, dovrà adottare un piano di mobilità che dia la possibilità ai disabili motori di accedere in autonomia ai mezzi, oltre a condannare la società ad un risarcimento danni di 6mila euro.