Dopo la 48 ore di maltempo e allagamenti i primi bilanci: volontari e cittadini ancora all’opera
Conta dei danni subiti per qualcuno ma anche e ancora lavori di pulizia e sgombero di garage, cortili e spazi interrati per tanti. I soggetti contemplati qui sono i vicentini che, tra martedì e mercoledì, hanno dovuto affrontare l’emergenza maltempo in prima persona: in particolari i residenti intorno allo Stadio Menti, qualche famiglia che vive nei pressi del parco del Retrone e alcuni stabilimenti della zona industriale e di Sant’Agostino.
Vista la richiesta dello stato di crisi presentata ufficialmente dalla Regione Veneto, da parte dell’amministrazione di Vicenza la raccomandazione per tutti è di documentare i danni subiti, in vista di un futuro possibile risarcimento da parte dello Stato. Secondo i dati emersi sono caduti 160 millimetri di pioggia tra il 27 e il 28 febbraio, per tre quarti concentrati in poche ore. A Vicenza è stato il mese di febbraio più piovoso degli ultimi cent’anni.
Per molti “inquilini” di Vicenza città saranno questioni da affrontare solo nei prossimi giorni. Sono stati stimati in quasi 3 mila unità e corrispondono a oltre 1.300 famiglie toccate dagli effetti del maltempo – i numeri sono forniti dal Comune e dal Coc istituito per l’emergenza -, a causa delle tracimazioni di rogge e dei corsi d’acqua più che da pioggia in senso stretto. In più decine di edifici si è salvato il salvabile, limitando i danni. Anche con il prezioso aiuto di 400 volontari che si sono messi a disposizione giorno e notte (ne vanno poi aggiunti altrettanti per il resto della provincia) insieme a vigili del fuoco, membri della Protezione civile, operatori comunali, di Aim Ambiente e di tante altre associazioni del territorio.
A confortare, intanto, è la conferma da parte delle istituzioni locali dell’assenza di persone ferite o di situazioni di pericolo incombenti collegate all’ondata di maltempo, peraltro non ancora conclusa. Da ieri le chiamate di emergenza in ricezione sia dalla centrale dei vigili del fuoco al numero dedicato 115 sia al comando di polizia locale sono calate, rientrando quasi nella gestione giornaliera ordinaria. Sono state circa un migliaio quelle prese in carico però in due giorni: raffiche di segnalazioni, richieste di aiuto e, in alcuni casi, di semplici rassicurazioni. Oltre a Vicenza città, le aree più colpite sono state Creazzo e Altavilla poco lontano, ma anche a Montegalda si è lavorato parecchio per risolvere gli allagamenti.
Lo stesso vale per la provincia vicentina, dove frane e smottamenti si sono contati a decine, ma tutte situazioni risolvibili, con le immagini del recupero dell’albero sradicatosi e finito nel Bacchiglione, dello Stadio Menti “a galla” e del recupero in elicottero dei gestori di un maneggio di Montebello (da parte dei pompieri) a fare da “memorie fotografiche” di questi ultimi piovosi giorni di febbraio 2024.
Intanto l’ultimo aggiornamento meteo delle ore 17 di venerdì 1 marzo da parte del Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile del Veneto prevede lo stato di attenzione, con un aggiornamento dell’avviso di criticità idrogeologica valido dalle 14 fino alla mezzanotte di domani 2 marzo. “Alla luce del miglioramento delle condizioni meteo, permane l’allerta gialla (fase di attenzione) per criticità idrogeologica e idraulica nei bacini dell’Alto Brenta – Bacchiglione – Alpone e Basso Brenta”.