Salvo il 22enne accoltellato dal fidanzato della sorella. Ferite anche lei e la madre
A distanza di ormai oltre 48 ore dal grave fatto di cronaca avvenuto domenica mattina a Dueville, con l’accoltellamento di un giovane del posto intervenuto in difesa della sorella e della madre – entrambe con lui conviventi – aggredite da un 23enne, ancora manca da parte della Procura di Vicenza una ricostruzione dettagliata degli eventi. Domani mattina si terrà l’udienza di convalida dell’arresto: l’assalitore si trova in carcere da domenica.
Da parte delle forze dell’ordine intervenute dopo le 9.30 di due giorni fa in via 2 Giugno nella villetta scenario dell’episodio il riserbo è assoluto, come imposto dalle procedure. La notizia da dare “in prima pagina”, oggi, in questo contesto, consiste nella rassicurazione sul fatto che il 22enne duevillese ricoverato al San Bortolo di Vicenza è stato dichiarato fuori pericolo.
Il taglio all’addome provocato dalla lama del fidanzato (ex?) di sua sorella, per quanto profondo e foriero di una vasta emorragia tamponata dalla squadra di emergenza sanitaria del Sum 118, non avrebbe leso organi vitali. Si riprenderà, quindi, salvo complicazioni, riportando una cicatrice a testimonianza del suo coraggio nel difendere la madre e la sorella dalla furia del 23enne E.B.Y – note le sue sole iniziali, nordafricano di origine con residenza a Vicenza – ma anche, purtroppo, della rabbiosa reazione dell’aggressore in seguito a una lite scaturita pare da motivi sentimentali in casa della ragazza.
Anche lei rimasta ferita, si è saputo solo all’indomani, così come la madre. Il padre, invece, non vivrebbe nella villetta teatro del fatto. Prognosi più lievi per le due donne rispetto al fratello e figlio, che si ricorda è stato ricoverato in codice rosso e per il quale in un primo momento si temeva per la vita, complice la “pozza” di sangue lasciata sul pavimento dopo la coltellata inflitta. Il soggetto violento, preso in consegna dai militari dell”Arma e messo sotto custodia, affronterà un processo per lesioni aggravate e porto abusivo d’arma, ma per i dettagli specifici bisognerà anche qui attendere la “voce” ufficiale di un pm di Procura. Non è noto, infatti, se ci fossero state delle avvisaglie o se l’aggressore avesse manifestato comportamenti violenti in passato.
La grave vicenda di domenica, che si è consumata in una villetta di un tranquillo quartiere a vocazione residenziale vicino al centro cittadino di Dueville, per quanto il giorno dopo si sia potuto tirare il più classico dei “sospiri si sollievo” ha lasciato uno strascico di dubbi che ha preso il posto della paura delle prime ore. In un paese in cui non si è parlato d’altro dopo i primi articoli di cronaca usciti sulla vicenda, anche azzardando ipotesi non confermate dagli inquirenti. In tanti, oggi, stanno “facendo quadrato” intorno alla famiglia vittima della violenza, proteggendone fin dove possibile la riservatezza.
“Il primo pensiero va proprio a loro – confida la prima cittadina locale Giusy Armiletti -, non è nostro compito fare delle domande ora ma semmai mantenere alta l’attenzione e un atteggiamento di rispettoso riserbo. Lasciamo lavorare chi sta indagando – esorta il sindaco – su questo grave e imprevedibile fatto che, indubbiamente, e soprattutto nella domenica al pomeriggio in assenza di aggiornamenti sulla salute del ragazzo portato in ospedale, ci ha tenuto in sospeso con forte preoccupazione. Sapere che è fuori pericolo ci rinfranca: è la miglior notizia che potevamo ricevere”.