Farmaci letali venduti sul web, l’appello di una madre disperata dopo il suicidio della figlia
Una giovane vita spezzata, tanta strada davanti ancora da percorrere, una laurea ottenuta e i sogni di chi si affaccia al mondo con la volontà di poterne diventare protagonista. Purtroppo Marina Bodrick, 31enne di Dueville, ha deciso di farla finita e lo ha fatto ordinando un farmaco letale sul web. Ha chiesto informazioni al venditore on line, ha fornito i dati richiesti quali peso e altezza e ha ricevuto direttamente a casa il pacco dopo aver bonificato i 1100 euro pattuiti. La giovane era dipendente della pubblica amministrazione, dopo la laurea in Economia ottenuta lo scorso anno, aveva raggiunto il suo obbiettivo salvo ricredersi ben presto. Ai primi di febbraio le dimissioni volontarie e da qui una rapida discesa che l’ha portata a togliersi la vita nel giro di qualche settimana. La morte risale al 2 marzo.
La madre, Giovanna Cocco, non riesce a darsi pace e dichiara alle telecamere di Tva Vicenza che ciò che è successo alla figlia può ripetersi e si augura che il suo appello possa salvare altre vite: “Genitori state attenti, in internet c’è tanta brutta gente. Mia figlia è morta disperata, nessuno dei suoi sogni si è avverato”. La giovane, prima di compiere l’estremo gesto, ha scritto una lunga lettera indirizzata proprio alla madre, tante parole che pesano come un macigno e che indicano lo stato di sofferenza in cui ogni giorno si doveva confrontare la 31enne.
L’episodio non è isolato e richiama quello avvenuto un anno fa, quando a togliersi la vita fu il bassanese Matteo Cecconi, anche lui con una dose letale decise di farla finita durante una lezione di didattica a distanza, mentre era in pausa. I due genitori si sono anche incontrati nei giorni scorsi. Il papà di Matteo, Alessandro Cecconi, sta da tempo sostenendo con altri genitori non solo italiani una battaglia per far chiudere i siti e relativi forum che forniscono sostegno e istruzioni precise per togliersi la vita, a chi sta passando un momento di difficoltà. La magistratura indaga ma appare troppo facile procurarsi nel vastissimo mondo di internet prodotti proibiti.
Nel caso di Marina Bodrick, i carabinieri dopo la tragedia hanno acquisito il suo computer e stanno svolgendo indagini a tutto campo. Determinante sarà l’esito dell’autopsia: dovrà chiarire se effettivamente sia stato il farmaco comprato online a fermare il suo cuore oppure se sia morta soffocata.
Per chi si trovasse in una situazione di difficoltà psicologica e per i loro familiari si ricorda che sono attivi 24 ore su 24 servizi di prevenzione e assistenza psicologica:
Servizio regionale – Progetto InOltre (800.334.343)
Fondazione Di Leo (800.168.768)
Telefono Amico (199.284.284)
Telefono Azzurro (1.96.96).