Infermiera di 51 anni muore in ospedale dopo un intervento. Lascia marito e due figlie

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E’ un dolore che attanaglia i cuori dei suoi familiari e che accomuna i Comuni confinanti di Sandrigo e Dueville quello dovuto alla prematura scomparsa di Barbara Sinigaglia. Donna vicentina, infermiera professionale di soli 51 anni, deceduta in ospedale dopo aver affrontato in precedenza un intervento chirurgico. Soffriva di una patologia tumorale per la quale era entrata in sala operatoria a fine settembre, il decorso ha presentato delle gravi complicazioni fino all’amaro epilogo.

Originaria di Vicenza, in virtù del suo lavoro di assistenza nel settore sanitario si era fatta apprezzare da ospiti e personale di numerose case di riposo e in genere strutture Rsa della provincia di Vicenza, dove aveva prestato servizio nel corso degli anni. Negli ultimi tempi – poco meno di una decade -, invece, collaborava con il presidio di medicina di gruppo di Sandrigo, cittadina dove la notizia della morte ha suscitato profondo cordoglio.

Barbara, insieme al marito Cristian sposato 27 anni prima e le due figlie Martina e Giulia, solo di recente si era trasferita a Povolaro, frazione di Dueville, entrando da un paio d’anni ormai a far parte della comunità locale. Al di fuori della sfera professionale che viveva come una missione, prestando assistenza prima agli anziani ospiti nelle case di riposo e nei tempi più vicini ad oggi ai pazienti dei medici di base, la 51enne si dedicava alla famiglia, coccolando anche i due splendidi cagnolini di casa a cui era affezionatissima.

Nel pomeriggio di oggi, alle 15, è attesa una vasta folla di persone nella chiesa locale di San Sebastiano, a Povolaro, per l’ultimo tributo terreno di vicinanza da parte di amici e parenti. La salma giungerà dall’ospedale San Bortolo di Vicenza, dove Barbara Sinigaglia è spirata lunedì. “Ti amiamo immensamente“, scrivono le figlie postando una foto ricordo della madre che abbraccia teneramente i due cuccioli sopracitati.

“Ciao amica mia, ricorderò sempre il tuo sorriso e so che veglierai anche da lassù sulla tua famiglia”, questo, è solo uno tra i tantissimi i messaggi di affetto che si leggono. Gesti e pensieri offerti da chi con le parole e le preghiere sono vicini ai congiunti di Barbara con l’intento di alleviare per quanto possibile il dolore per la grave perdita di una donna e di una mamma.  E, per alcuni tra i presenti oggi, anche della collega altruista e sorridente e che ancora, generosa fin oltre la sua vita, ha dato disposizione di donare gli organi. Un desiderio consapevolmente espresso che è stato esaudito.