Mattia sta bene e ha scelto di vivere a Londra, a modo suo. Chiuse le ricerche
Si sono di fatto concluse nei giorni scorsi le ricerche di Mattia Moro, il giovane di 29 anni di Dueville scomparso dallo scorso fine maggio e di cui se ne erano perse le tracce per circa un mese. Dopo l’appello apparso via social e, soprattutto, le indagini dei carabinieri della stazione locale in seguito alla denuncia presentata dai parenti più prossimi, si è appurato che Mattia si è volontariamente allontanato dal Vicentino con destinazione Londra, dove attualmente vive, seppur in condizioni precarie, nei pressi di uno scalo ferroviario. Un sospiro di sollievo per i familiari che lo hanno cresciuto, zii e zie in particolare. I quali, ora, altro non posso fare che accettare quella che appare a tutti gli effetti come una scelta di vita del 29enne, serbando comunque la speranza di un suo futuro rientro in Italia.
I dati bancari, il pernottamento in un hotel britannico e infine il contatto accertato con non meglio precisate forze dell’ordine inglesi hanno quantomeno spazzato i timori sulla sua incolumità che si erano diffusi dopo la scomparsa del ragazzo di Dueville. Del suo caso si era occupata anche la nota trasmissione tv “Chi l’ha visto” sui canali Rai.
Non sono noti i motivi legati alla destinazione scelta da Mattia dopo aver lasciato il Vicentino. Forse intendeva raggiungere alcuni amici della zona che negli scorsi anni si erano trasferiti oltremanica, ma si tratta solo di una delle tante ipotesi. Nessuno fra i conoscenti noti ai parenti, comunque, lo avrebbe mai incontrato almeno finora in terra estera. Alcuni tra questi, tra l’altro, nel frattempo hanno fatto rientro in Veneto.
A metà giugno in seguito ad un appello via social network centinaia di vicentini si attivarono per le ricerche del giovane. Tanti gli avvistamenti presunti, piste seguite puntualmente dai carabinieri della stazione di Dueville che parallelamente hanno però approfondito delle indagini di natura tecnica, fino a risalire a Londra e rintracciarlo. Trattandosi di persona maggiorenne e a tutti gli effetti integra dal punto di vista psicofisico, il ruolo dei militari duevillesi si sarebbe concluso: Mattia è libero di decidere del proprio destino e se – ed eventualmente quando – far rientro in Italia.
I parenti possono solo, nel frattempo, rimanere costantemente in contatto con le forze dell’ordine e, inoltre, con un’associazione umanitaria attiva nella metropoli londinese, in attesa di “buone nuove” e del suo volontario ritorno.