“Ti facciamo fare una brutta fine”, due giovanissimi ubriachi pestano il custode: denunciati
Dopo l’episodio di una settimana fa, che ha visto un giovane sferrare un pugno a freddo all’assessore comunale Davide Zorzo, emerge oggi un altro caso di violenza perpetrata a Dueville da giovanissimi.
Questa volta a finire denunciati sono due ragazzi di 18 e 19 anni ma il fatto è accaduto ancora nel febbraio scorso e ha visto vittima un dipendente comunale, custode di una delle strutture messe a disposizione dei cittadini.
Le indagini dei carabinieri della tenenza di Dueville hanno infatti consentito di individuare i responsabili di una vile aggressione. I denunciati in stato di libertà sono E.R.A. e R.M.L. (le iniziali), rispettivamente classe 2001 e 2002 ed entrambi residenti a Dueville: sono gravemente indiziati del reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale in concorso.
I fatti risalgono ad una sera del febbraio scorso, mentre era in corso una conferenza all’interno dello spazio comunale di aggregazione giovanile “Dado Giallo”, situato nella zona centrale di Dueville, in viale dei Martiri al civico 11, gestito dalla cooperativa sociale Studio Progetto.
Tre giovani, di cui una ragazza, si erano introdotti all’interno della struttura comunale cercando di accedere a delle stanze in quel momento chiuse al pubblico, quando sono stati individuati da un dipendente del Comune che nella sua veste di responsabile della struttura (e quindi incaricato di pubblico servizio) li aveva giustamente invitati ad uscire.
Per tutta risposta i due ragazzi, palesemente ubriachi, hanno iniziato dapprima ad imprecare e bestemmiare poi si sono posti faccia a faccia con il custode minacciandolo di “fargli fare una brutta fine”. Lo hanno quindi spintonato e uno dei giovanissimi gli ha sferrato un pugno all’altezza dello zigomo sinistro, danneggiandogli anche gli occhiali da vista, e poi si sono dati alla fuga.
Fortunatamente l’uomo non ha dovuto ricorrere alle cure mediche ma ciò non toglie nulla alla gravità del fatto, la cui responsabilità, da quanto è emerso dalle indagini dei carabinieri, è da addebitare solo ai due maschi del gruppo: la ragazza avrebbe pure tentato di farli dissuadere dai loro intenti, quando ha visto che la situazione stava degenerando.
I fatti appurati sono stati ora rimessi – dai carabinieri coordinati dal tenente Federico Seracini – al vaglio della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza nonché alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia per quanto riguarda R.M.L, che al tempo dei fatti era ancora minorenne.