Francesco Rucco sindaco al primo turno: il centrodestra torna al governo del capoluogo
Francesco Rucco, candidato partito come civico e poi nei mesi scorsi progressivamente appoggiato da tutti i partiti di centrodestra, vince le elezioni di Vicenza città al primo turno con il 50,64 per cento dei voti e diventa sindaco al primo turno. Non ci sarà bisogno del ballottaggio, il principale concorrente – il candidato del centrosinistra Otello Dalla Rosa, “erede” dell’amministrazione uscente di Achille Variati – si è fermato al 45,87 per cento. Quasi cinque punti di stacco che si traducono in poco meno di 2300 voti di differenza (la coalizione di Rucco ne ha ottenuti 24.271, il centrosinistra 21.985). Totalizzano meno del 4 per cento, complessivo, gli altri quattro aspiranti sindaci Filippo Albertin (Potere al Popolo! con l’1,08 per cento), Andrea Maroso (SiAmo Veneto, con l’1,03 per cento), Leonardo Bano (No privilegi politici, 0,7 per cento), Franca Equizi (Grande Nord, 0,68 per cento).
Il dato politico principale è che, con Rucco, dopo dieci anni di opposizione i partiti di centrodestra tornano al governo della città. Ce n’è di che festeggiare, in una competizione il cui esito non era affatto scontato. Nella coalizione vincitrice il risultato maggiore comunque non lo porta a casa un partito, ma una civica: la lista #Ruccosindaco, che incassa ben il 24,5 per cento dei voti (10.525). Rispetto all’“era” in cui a governare era il centrodestra con il sindaco Enrico Hüllweck, il decennio 1998-2008 a trazione forza-leghista (con i primi in testa), ci sono comunque anche altre differenze: in particolare il partito di Silvio Berlusconi esce fortemente ridimensionato dalla competizione elettorale, viceversa la Lega di Matteo Salvini incassa il triplo dei voti degli azzurri. La Lega ieri ha portato a casa il 15,88 per cento, 6822 voti (nel 2013 si era fermata al 4,59 per cento), mentre Forza Italia ha ottenuto il 5,22 per cento, 2242 voti (nel 2013, ma come Pdl, aveva superato il 10 per cento). A distanza, sempre nel centrodestra, ci sono la civica di Claudio Cicero (2,38 per cento, 1021 consensi), Fratelli d’Italia (1,68 per cento, 721 voti), la lista Vicenza ai Vicentini – Popolo della Famiglia (1,3 per cento, 558 voti).
Nel centrosinistra sconfitto la lista più votata è il Pd, con il 23,91 per cento (10.273 voti), dato nettamente superiore al 19 per cento su base nazionale ottenuto lo scorso 4 marzo alle politiche ma in calo rispetto alle amministrative di Vicenza del 2013 (28,54 per cento). Seguono, nella coalizione a sostegno di Otello Dalla Rosa, le quattro civiche: Vicenza Capoluogo con il 7,67 per cento (3296 voti), Vinova con il 6,55 per cento (2813 voti), Quartieri al Centro con il 3,87 per cento (1661 voti) e Coalizione Civica con il 3,61 per cento (1549 voti).
Assente dalla competizione il Movimento 5 Stelle, come è noto la lista a sostegno del candidato “grillino” Francesco Di Bartolo alla fine non ha ottenuto il via libera all’utilizzo del simbolo dallo staff nazionale di Beppe Grillo: l’assenza di un candidato del Movimento è, probabilmente, uno degli elementi che ha portato l’elezione vicentina a chiudersi al primo turno senza bisogno del ballottaggio.
Molto bassa l’affluenza: ha votato il 55,80 per cento degli aventi diritto al voto, pari a 48.669 elettori. Cinque anni fa andò alle urne il 62,99 per cento.