Evade dai domiciliari due giorni dopo aver picchiato e preso a morsi un ristoratore
A quanto pare qualsiasi tipo di legge o di misura di cautela emessa nei suoi confronti viene considerata alla stregua di un optional da un giovane malvivente campano ma residente nel capoluogo berico che, l’altra sera a Vicenza, si era reso protagonista di una rapina ai danni di un ristoratore. Per poi picchiarlo selvaggiamente prima dell’intervento delle Volanti della Questura berica. Subito al primo controllo dopo il pronunciamento della Procura di Vicenza, che in attesa delle indagini e del processo ha disposto per il 27enne di Napoli gli arresti domiciliari, il soggetto non si è fatto trovare all’indirizzo indicato.
Di fatto, il giovane era evaso dalla detenzione secondo l’ordinamento italiano, facendo scattare subito le sue ricerche, trattandosi inoltre di una soggetto considerato socialmente pericoloso. Reo di aver rubato 20 euro dal portafoglio al dipendente del locale di via della Pace, approfittando della disponibilità altrui, e di averlo picchiato con violenza sferrando calci, pugni e perfino morsi secondo il resoconto della Questura del giorno successivo, intorno alle 23 di martedì sera. Con tre settimane di prognosi dopo il ricordo alle cure dei medici del San Bortolo.
Risaliva a ieri mattina la scoperta dell’assenza dall’alloggio dichiarato, con foto segnaletica inoltrata a tutte le pattuglie delle forze dell’ordine dispiegate in città e hinterland per i consueti servizi di controllo del territorio. Già alle 13 di giovedì, nei pressi del perimetro di Camp Ederle in viale Camisano, uno degli equipaggi in strada lo ha riconosciuto mentre il “ricercato” si spostava a piedi con un trolley tra le mani: con ogni probabilità, quindi, il 27enne stava progettando una fuga verso una meta a tutt’oggi sconosciuta alla polizia.
Un sospetto dettato dalla logica e confermato dal contenuto della valigia: vestiti ed effettivi personali. Il napoletano I.M., in ogni caso, non ha opposto resistenza al nuovo arresto, con stavolta il trasporto immediato in casa circondariale dove ad attenderlo c’era una cella. Ora il giudice di turno in Borgo Berga dovrà riprendere in mano gli incartamenti sul suo conto, aggiungendo l’accusa di evasione alla lista di illeciti già commessi.
Starà al magistrato dunque decidere se tenerlo sotto custodia in carcere, visto il pericolo di fuga che va ad associarsi alla pericolosità dimostrata nell’episodio di cronaca precedente, oppure rinnovargli quella “fiducia” scarsamente meritata alla prova dei fatti, rispedendolo ai domiciliari. Oggi è prevista l’udienza di convalida del secondo arresto.