Evasione nel commercio all’ingrosso di articoli per la sicurezza sul lavoro. “Via” 192 mila euro
Grazie alle indagini della Giardia di Finanza berica lo Stato “incamera” oltre 192 mila euro in seguito al decreto di definitiva confisca deciso e firmato da un giudice del Tribunale di Vicenza. Si tratta di una somma sottratta per equivalente in beni a un imprenditore della provincia, giudicato colpevole di aver sottratto contributi alle casse pubbliche in relazione alla sua attività già avviata – all’ingrosso – di commercio di articoli per la sicurezza sul posto di lavoro, antincendio e antinfortunistica.
L’avvio delle indagini nei confronti dell’uomo, amministratore unico della ditta del quale per il momento non sono note le generalità e la sede dei suoi affari, risalgono all’anno 2019 in seguito a una verifica di natura fiscale che aveva fatto emergere delle irregolarità.
Le “carte” economico-fiscali relative al biennio 2015/2016 presentavano, secondo quanto accertato dai finanzieri, delle anomalie nella fatturazione allo scopo di evadere le imposte dovute all’erario. Il tutto per un volume d’affari ricostruito in circa 415 mila euro, di cui in quota 192.400 circa sono stati “prelevati” dalla disponibilità dell’imprenditore in seguito alla sentenza di applicazione della pena comminata dal giudice e resa esecutiva solo nei giorni scorsi a circa tre anni dalla verifica fiscale del 2019.
L’incrocio della documentazione della clientela del grossista ha permesso così di tracciare l’effettivo ammontare e il flusso degli affari in un primo tempo occultati allo Stato. A venire evasi in toto sono stati in particolare Irpef e Iva non versate rispettivamente per 116 mila e 76 mila euro circa. Somme ingenti ora recuperate da Fiamme Gialle e organi di giustizia in solido.