“Furbetti” del reddito di cittadinanza: la Finanza ne pizzica 19 per 160 mila euro
La guardia di Finanza vicentina ha pizzicato nei giorni scorsi 19 persone che percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto, per un totale di 160 mila euro sottratti allo Stato illecitamente e per i quali sono scattate le denunce (per aver dichiarato il falso) e le richieste di sequestri preventivi ai fini della confisca. Tra questi il legale rappresentante di una società, intestatario anche di due immobili, due titolari di ditte individuali residenti in insediamenti nomadi, scommettitori in giochi e un beneficiario che sta scontando una pena in carcere. Altri tre percepivano il sussidio senza dichiarare lo stato di restrizione personale di componenti dei rispettivi nuclei familiari. L’attività delle Fiamme Gialle è stata svolta in sinergia con l’Inps su più contesti individuali di investigazione ed hanno interessato quasi tutto il territorio della provincia: da Vicenza a Bassano del Grappa, Schio, Montecchio Maggiore, Rosà, Valdagno, Roana, Poiana Maggiore, e Carrè.
Due tra i casi più eclatanti riguardano donne beneficiarie di origini straniera. La prima è una rumena residente a Vicenza che aveva omesso di comunicare l’inizio della propria attività di lavoro dipendente. La stessa ha dichiarato che l’affitto dell’immobile di residenza era tutto a proprio carico, sebbene sia poi risultato cointestato con un altro soggetto non inserito nel proprio nucleo familiare. Il sequestro preventivo ammonta a oltre 19.200 euro. Per sette soggetti richiedenti è stato accertato che gli stessi avessero dichiarato il falso in merito allo stato di residenza ai fini dell’ottenimento del beneficio. L’importo più consistente riguarda una donna di origini dominicane residente a Rosà: avrebbe dichiarato di vivere in Italia in modo continuativo da almeno due anni, ma non era vero. Il vantaggio economico indebitamente conseguito da aprile 2019 ammonta a 10.800 euro.
Per omessa comunicazione di vincite in danaro sono stati due i segnalati dalle Fiamme Gialle all’autorità giudiziaria. In un primo caso si tratta di una donna di origini campane, ma domiciliata nel Vicentino: ha omesso di comunicare vincite di danaro, oltre la soglia limite (6 mila euro più 2 mila per ogni componente del nucleo familiare fino ad una massimo di 10 mila) di alcuni tra i componenti della famiglia, nonché la carcerazione di un parente, condizione che comporta l’immediata sospensione del beneficio. La somma ottenuta in modo indebito dallo Stato ammonta a più di 17 mila euro. Una beneficiaria residente a Montecchio Maggiore aveva omesso la dichiarazione di somme di denaro provenienti da vincite da gioco online eccedenti la soglia limite, oltre la quale vengono considerate reddito. Anche in questo caso è scattato il sequestro per 7.800 euro.
In un altro caso è stato scoperto un uomo di origini campane ma residente a Vicenza che addirittura non aveva dichiarato di essere legale rappresentante di una Srl con sede nel napoletano ed attiva nel settore dei trasporti, così come di essere intestatario di due immobili non dichiarati, con valore del patrimonio immobiliare complessivo superiore alla soglia limite di 30 mila euro. Avrebbe anche omesso di rendere nota l’assunzione a tempo indeterminato di familiare. I danno per l’Inps ammonta a oltre 15.200 euro .
Nel caso di una beneficiaria residente a Roana gli accertamenti dei finanzieri – eseguiti attraverso attività di pedinamento ed esame dei profili social – hanno permesso di rilevare come il convivente fosse titolare di consistenti redditi annuali, quantificati in oltre 90 mila euro nell’ultimo triennio, nonostante i due soggetti risultassero costituire nuclei familiari separati. In questo caso il vantaggio economico indebitamente ottenuto ammonta a 5.500 euro e anche qui, come negli altri casi, è scattata la proposta di sequestro preventivo alla locale Procura. Per un beneficiario di origini bresciane residente a Bassano del Grappa i finanzieri hanno constato che al momento della presentazione dell’istanza di beneficio era sottoposto a misure restrittive della libertà personale (che sono causa di esclusione del contributo): 2.200 euro intascati senza titolo.
In altri due casi, le Fiamme Gialle hanno denunciato due beneficiari del reddito per mancata comunicazione dello stato detentivo in carcere di componenti del nucleo familiare. Il primo riguarda una donna di origini friulane, residente a Carrè, che ha indebitamente percepito contributi 11.900 euro e una seconda di origini campane di Vicenza, percependo così il reddito di cittadinanza non dovuto per ben 16.250 euro (anche in questo caso è stato richiesto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca). Segnalata alla Procura per 2.110 euro una donna di origini moldave residente a Valdagno, che aveva omesso di dichiarare un’auto di cilindrata superiore ai 1.600 cc, immatricolata per la prima volta 3 mesi prima della presentazione della richiesta di contributo.
In tre distinti casi, le Fiamme Gialle hanno approfondito la posizione di due richiedenti del reddito di cittadinanza residenti in un insediamento nomadi di etnia “rom” della provincia. Nel primo caso, la beneficiaria, sebbene titolare dal 2017 di ditta attiva nel settore di supporto alle imprese, ha dichiarato di essere “non occupata” al momento di presentazione dell’istanza, conseguendo un indebito contributo di 11.800 euro. Nel medesimo luogo è risultata residente una seconda beneficiaria, che si era dichiarata “casalinga” mentre sia lei che il convivente erano dal 2017 alla guida di ditte individuali con redditi complessivi per 240 mila euro. In questo caso, l’indebito vantaggio ammonta a quasi 18.600 euro. In un terzo caso, nello stesso campo nomadi, una donna ha dichiarato che il compagno era “non occupato”, sebbene esso risulti ancora titolare dal 2011 di una ditta individuale. Le somme indebitamente percepite dalla stessa sono state quantificate in 15.200 euro.