Giornata internazionale dell’Infermiere. L’Ordine: “Ovunque per il bene di tutti”
“Ovunque per il bene di tutti”. È questo lo slogan lanciato dall’Opi, l’Ordine delle professioni infermieristiche, in occasione della Giornata internazionale dell’Infermiere che, come ogni anno, si svolge il 12 maggio.
La frase sottende un significato di cui si è molto discusso in questi 14 mesi di pandemia: l’assistenza territoriale e i servizi di prossimità, uno dei punti cardine di quelle politiche sanitarie che la stessa Regione Veneto dichiara di voler attuare.
“Da questo punto di vista purtroppo, siamo ancora molto indietro – ha dichiarato Federico Pegoraro – presidente di Opi Vicenza, che raccoglie 6.100 infermieri. Mi fa particolarmente piacere che proprio oggi alcuni colleghi abbiano ricevuto l’onoreficenza dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana, in rappresentanza di tutti coloro che si sono spesi nella lotta contro il Covid 19. La pandemia non ha fatto altro che evidenziare oltre modo lacune già esistenti e per colmare le quali dovremo impegnarci tutti. Grazie agli aiuti europei, ora non ci si potrà più nascondere dietro al solito mantra della mancanza di risorse. Ci auguriamo che vengano investite nel modo corretto”.
Quanto alla cronica carenza di infermieri, messa ancor più in rilievo dalla pandemia, Pegoraro ha ricordato come “A livello nazionale e regionale non si è mai voluto tenere conto delle nostre indicazioni. Ora stiamo collaborando con le Università per arrivare a triplicare il numero dei posti ai corsi di laurea per Infermieri. Negli anni scorsi il Ministero della Salute e la Regione del Veneto avevano fissato la quota di 1200 posti l’anno. Se le nostre richieste verranno accettate ne vedremo i frutti a fine corso, tra tre anni”.
Rispetto alle medie europee l’Italia è come sempre fanalino di coda con 5,7 infermieri ogni 1000 abitanti, rispetto agli 11 della Francia ed ai 13 della Germania. “Nella sola provincia di Vicenza – ha concluso Pegoraro – ne servirebbero almeno 1.000 in più”.