Senzatetto 27enne fa irruzione in parrocchia e minaccia di morte il parroco. E’ un recidivo
E’ venuto alla luce solo nella ieri l’episodio di cronaca che lo scorso week end, a Vicenza, ha visto coinvolti un senzatetto già noto alle forze dell’ordine e alla Procura della città berica e suo malgrado anche don Diego De Rossi, parroco della chiesa cittadina del Cuore Immacolato di Maria nel quartiere di San Bortolo.
Quest’ultimo, nella tarda mattinata di sabato, è stato aggredito – senza conseguenze fisiche di rilievo per sua fortuna – e minacciato di morte da G.B., 27enne clochard subito preso in consegna dai carabinieri dopo un tentativo di fuga, immobilizzato e ammanettato al termine dell’intervento di una pattuglia della Radiomobile.
Le accuse mosse a carico dell’uomo, che avrebbe forzato una porta della canonica dove risiede il sacerdote forse per rubare qualsiasi cosa di prezioso oltre che per pretendere del denaro, consistono nella violazione di domicilio, aggressione e inoltre minacce a aggravate e resistenza a pubblico ufficiale. Il suo arresto, infatti, non è stato affatto agevole, dopo che il giovane balordo ha tentato la via di fuga “spintonando” chi gli si parava davanti nell’uscire dalla canonina, in via Medici a Vicenza.
Vittima e aggressore si conoscevano, sembra anzi che il 27enne fosse una presenza fissa in parrocchia e più volte in passato avesse portato molestie al prete e ai parrocchiani per la sua indole aggressiva e la richiesta continua di soldi. Sabato a mezzogiorno e mezzo G.B. si sarebbe presentato alle porte della canonica in condizioni psicofisiche alterate, come notato dai carabinieri intervenuti sul posto, pretendendo di avere accesso nei locali attigui alla chiesa e proferendo frasi minacciose nei confronti di don Diego, riuscito a dare l’allarme telefonicamente e chiedere aiuto.
L’esagitato avrebbe sfondato la porta a spallate facendo irruzione nella dimora del parroco, mentre nel frattempo una pattuglia di carabinieri raggiungeva San Bortolo in pochi minuti. Dopo un tentativo di fuga il 27enne è stato raggiunto e reso inoffensivo, per poi trascorrere due notti in caserma in attesa del giudizio per direttissima dopo l’arresto in flagranza. Atto negli effetti rinviato, con conseguente rilascio del denunciato fino al processo in cui sarà imputato, con la sola imposizione dell’obbligo di firma presso la polizia giudiziaria. Si tratta del secondo arresto in 8 mesi per lo stesso soggetto, per il momento, a quanto pare non ritenuto “socialmente pericoloso” e quindi rilasciato a piede libero.