Illegittime le confische a Zonin e ai manager dela crack BPVi. Riparte il processo in Cassazione
![Ascolta la notizia](https://www.ecovicentino.it/wp-content/uploads/banner_ascolta_q.png)
![Leggi la notizia](https://www.ecovicentino.it/wp-content/uploads/banner_leggi_q.png)
La reazione dell’avvocato di Zonin
L’avvocato Enrico Ambrosetti, difensore di Gianni Zonin, al Corriere del Veneto ha dichiarato che “la maxi-confisca non dovrà essere ricalcolata: l’intervento della Consulta la abolisce e la questione non rientrerà più nel processo Bpvi. La sentenza traccia una strada nuova per queste sanzioni patrimoniali e chiarisce la ‘manifesta sproporzionalità’ dell’importo che nel caso Bpvi aveva una dimensione clamorosa: chi avrebbe mai potuto pagare quasi un miliardo di euro? Si può confiscare il risultato del profitto non l’importo dei mezzi usati per ottenerlo”.
Ora il processo in Cassazione riprenderà e andrà as conclusione preobabilmente in primavera. Più o meno in contemporanea col processo d’appello all’ex manager Samuele Sorato, che riprenderà il 5 marzo, e con quello, giunto pure in Cassazione, relativo a Veneto Banca.
La reazione dei risparmiatori coinvolti nel crack
“La notizia per noi risparmiatori cambia poco – spiega Luigi Ugone, presidente dell’associazione “Noi che credevamo“, che tutela i risparmiatori coinvolti nel crack della banca vicentina – se non nulla anche perché non erano cifre a noi destinate. La cosa importante è che finalmente il processo riparte, ritorna in Corte di Cassazione e lì noi ci aspettiamo la conferma o meno delle condanne che sono state già comminate in primo e in secondo grado al CdA di Popolare Vicenza e agli imputati. Questo è veramente importante per le oltre 10 mila parti civili che si sono costituite, perché con questo ci aspettiamo di ritrovare quella giustizia quella parte di verità che ormai da anni chiediamo. Questa,
per noi, è la vera notizia”.
Crack BPVi, condanna “scontata” per Zonin, assolto Zigliotto. Revocata la confisca dei beni