In 250 al flashmob dei negozianti. In Campo Marzo anche Rucco, Giovine e Donazzan
Nonostante l’ “avviso” del prefetto, 250 negozianti del centro si sono radunati stamane alle 11 a Vicenza, a distanza di sicurezza e attrezzati di mascherine e guanti, per chiedere al governo, con un flashmob lungo viale Dalmazia, di poter riaprire le serrande.
Il tutto è durato circa mezz’ora, alla presenza di rappresentanti del centro destra: il sindaco Francesco Rucco e i rappresentanti di Fratelli d’Italia, l’assessore regionale Elena Donazzan e l’assessore comunale Silvio Giovine.
In silenzio, via Dalmazia è stata così “occupata” su entrambi i lati dagli esercenti che hanno protestato pacificamente per chiedere di riaprire subito e per farlo hanno infranto il divieto di assembramento previsto dalle attuali normative anti-contagio. “Stiamo perdendo il fatturato più importante dell’anno e ci vorranno almeno due anni per riprenderci. Siamo tutti pronti a riaprire in sicurezza. Siamo stati maggioranza silenziosa a lungo, ora vogliamo far sentire la nostra voce” ha affermato Anna Jannò, presidente dell’associazione delle Vetrine del Centro Storico.
“Il Primo Maggio, Festa dei lavoratori, quest’anno arriva in un momento difficile e drammatico che ci sta mettendo tutti a dura prova. Ma è in momenti come questi che dobbiamo farci forza e comportarci con responsabilità. Per tutti quei lavoratori che chiedono di tornare a riprendere la loro attività mi auguro che a breve possa essere presa una decisione che consenta di tornare al proprio posto di lavoro garantendo tutte le misure necessarie onde evitare il ritorno del contagio. Se prevarrà il buon senso da parte di tutti sono sicuro che riusciremo a ripartire” ha affermato il sindaco di Vicenza Francesco Rucco.
La protesta si è ripetuta anche in altre città del Veneto. Intanto oltre trenta assessori alle attività produttive di città metropolitane e capoluoghi italiani hanno accolto l’appello dell’assessore alle attività produttive e turismo del Comune di Vicenza, Silvio Giovine, sottoscrivendo una lettera, inviata oggi al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, per esprimere perplessità e preoccupazioni relative alla declinazione della cosiddetta “fase 2”, che ha creato forti malumori nelle categorie economiche e sociali dei territori.
“Un appello al premier e al suo governo da nord a sud, senza distinzioni di appartenenza politica o partito – sottolinea l’assessore vicentino Silvio Giovine – per farci portatori del grido di dolore di quelle tante attività produttive e commerciali che non chiedono altro di poter tornare a lavorare in sicurezza”. La richiesta è di “riaprire con tutte le prescrizioni che il Comitato tecnico scientifico suggerirà e che il governo tradurrà in norme da rispettare, ma riaprire, restituendo nuovamente quella dignità che li ha sempre contraddistinti, che ha contraddistinto il loro impegno e quello dei propri collaboratori”.