Infermieri in protesta, a gennaio manifestazione in piazza. Gregori: “Situazione insostenibile”
Il grido di allarme arriva da un settore fortemente provato da due anni di emergenza sanitaria. Il personale infermieristico sembra essere arrivato al limite e vuole alzare la voce per farsi sentire. Tra umiliazioni, compenso sottostimato e turni massacranti i professionisti sono intenzionati ad ottenere un cambio di rotta.
“Ciò che ha maggiormente gravato sulla nostra categoria – spiega il segretario provinciale del Nursind, Andrea Gregori – è la sospensione, nel vicentino, di oltre 150 infermieri non ancora vaccinati, che ha comportato un ulteriore aggravio di lavoro al personale in servizio, costretto ad affrontare una campagna vaccinale senza precedenti, un tracciamento di positivi e dei contatti sempre più complesso, nonché la copertura dei turni nelle case di riposo”.
Questi elementi portano inevitabilmente a mettere in crisi il sistema sanitario che, continuando di questo passo, rischia di esplodere. Dopo 22 mesi passati a ritmi elevati si continua ad affrontare la pandemia che si presenta a fasi alterne di riacutizzazione.
“Un esempio aiuta a comprendere la situazione che viviamo: è come se, quotidianamente – aggiunge Gregori – un rappresentante delle forze dell’ordine si trovasse a sopportare lo stress di sventare una rapina o un vigile del fuoco dovesse spegnere un incendio ogni qualvolta entra in servizio. Questo tipo di tensione, continuativa, è difficile da reggere nel tempo”.
Il 2021, poi, è stato l’anno dei cambi alla guida delle aziende Ulss, con le nomine dei direttori generali e dei loro staff. Una situazione che ha segnato il vicentino. “Ci ha particolarmente deluso il cambio della guardia all’Ulss 7 Pedemontana – prosegue Gregori – in cui lo stile di governo è più improntato all’autoritarismo che all’autorevolezza. Scelte ostinate di basso profilo, come quella delle automediche guidate dagli infermieri, nonché un approccio organizzativo molto contestato dai cittadini, hanno portato ad una gestione generale poco fruttuosa. Tanto più che, non di rado, l’amministrazione dell’Ulss 7 Pedemontana è tornata sui suoi passi a seguito di segnalazioni dei cittadini e denunce dei media locali”.
Un anno davvero complesso, pesante e privo di soddisfazioni, sotto tutti i fronti. “Il morale del personale infermieristico ha subito un duro colpo, anche a causa della miopia della classe politica che ci governa. Tutti ci aspettavamo che un emendamento alla legge di Bilancio fosse approvato, al fine di assegnare l’indennità infermieristica in anticipo sul contratto, peraltro con fondi già stanziati dalla precedente legge di Bilancio. Il veto, insensibile ed inconcepibile del ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – conclude Gregori – ha eliminato questa possibilità, tanto è vero che a gennaio verrà proclamato dal Nursind uno sciopero nazionale. In merito a questo speriamo di non sentire da parte delle istituzioni ridicoli appelli al senso di responsabilità, di fronte ad una pandemia che ha lasciato sul campo in 22 mesi 90 morti e 130mila contagiati a livello nazionale tra gli infermieri”.