La guardia di finanza “boccia” i 140 mila euro intascati dal prof universitario
Una sanzione da 280 mila euro comminata a tre società che si erano avvalse, dal 2013 al 2017, della consulenza di un professore universitario in maniera illecita. A finire sotto la lente d’ingrandimento degli ispettori della guardia di finanza di Vicenza è un docente universitario, attivo nell’ateneo di Bergamo ma con vari incarichi assunti anche nel territorio berico nel periodo di indagini. Si tratta di Giovanni Carlo Federico Villa, in passato direttore dei Musei Civici nonchè membro del consiglio di amministrazione di Fondazione Roi, legata a Banca Popolare di Vicenza. Avrebbe accettato e ricoperti ruoli – remunerati in tutto con 140 mila euro di compensi – nell’ambito di organizzazioni di eventi artistici e culturali senza richiedere la necessaria autorizzazione da parte dell’ente pubblico di appartenenza, in difetto alle norme previste dall’ordinamento.
Il professore associato, per conto di tre diverse società, nel corso del quinquennio sopra citato avrebbe svolto incarichi di curatela di mostre, organizzazione di banchetti a tema e altre mansioni analoghe. Contravvenendo, di fatto, alle leggi che dispongono il divieto di percepire emolumenti “extra” chi esercita un pubblico impiego, salvo formale ed esplicita autorizzazione da richiedere all’amministrazione, nel caso specifico l’Università lombarda. Di una di queste aziende – la Didakè – l’accademico piemontese di nascita sarebbe anche l’amministratore.
L’attività investigativa condotta dalle Fiamme Gialle beriche si innesta nell’alveo della costante azione del Corpo a presidio dell’osservanza delle disposizioni in tema di incompatibilità, lavoro a tempo parziale e cumulo d’impieghi dei dipendenti pubblici.